INIZIO - "Volevo ringraziarvi, quando mi hanno dato questa possibilità ho accettato subito. Il tema del razzismo in pochi lo trattano con serietà e professionalità come fate voi".
RAZZISMO - "Ho appena finito di leggere il libro di Viola Davis, s'intitola Finding me, se non l'avete letto fatelo. Lei racconta le sue esperienze di vita ma anche le sue sofferenze per il razzismo, questo significa che non è tipico solo dello sport ma di chiunque. Di questo si deve parlare, delle esperienze vissute. Questo libro mi ha permesso di capire molto, mi ha fatto riflettere sul tema. Il razzismo ogni tanto non è così esposto, è nascosto, non lo vediamo subito poi si riflette e guardando bene si nota che è sempre in agguato, noi dobbiamo combatterlo".
INFANZIA - "Mio papà è nero, la mia famiglia è nera. Mi diceva sempre che dovevamo vestirci e comportarci in un certo modo e che non potevamo fare questo. Sono cresciuto così, poi ho imparato, non è che lui sbagliasse ma in quel momento era così, a volte bisogna un po' nascondere la propria diversità".
APPROPRIAZIONE CULTURALE- "Se riflette bene non è brutta. Però bisogna capire il valore di quella cosa per le persone. La capoeira in Brasile è comune ma non tutti sanno che è stata inventata dagli schiavi che provavano a fuggire e loro provavano a prenderli, la capoeira era una tecnica di difesa. Questo va detto perchè per noi è parte di storia mentre la gente la pratica senza conoscerne il significato. Pensate che fino al 1937 in Brasile era proibita, vista come una cosa brutta. Invece è un'arte. Secondo me l'appropriazione culturale va nella linea di educare e motivare le persone a conoscere la storia di quello. Per noi sarebbe un grande step di conoscenza di storia e cultura".
TEMPI- "Io parlavo in generale, non in Italia. Qui succede spesso questo va detto ma capita ovunque, si aspetta troppo ad agire, a intervenire. Io non capisco siamo veloci a fare un post su Instagram ma poi ognuno va per la sua vita, non approcciamo nella maniera giusta. Capisco non sia facile trovare la strada giusta per combatterlo perchè se succede a me un episodio di razzismo io fatico a pensare a dove devo andare, con chi devo parlare e cosa devo fare. Questo va chiarito con chi soffre il razzismo. Bisogna rendere più facile l'accesso al come agire in queste situazioni".
RESPONSABILITA- "Parlare è importante, siamo punti di riferimento. Così chi non ha tanta voce guarda e vede che parliamo di una causa che ci rappresenta, che per me è importante. Quello ci da il coraggio. Parlando sempre di Viola nel suo libro lei racconta che a 6-7 anni ha guardato in tv una presentatrice di colore e in quel momento lì nella sua testa è scattato qualcosa che le permetteva di dire che poteva essere ciò che voleva. Secondo me è in questa direzione che si deve andare".