CON ZIDANE A TORINO – “Uscivamo insieme: per strada vedevamo giocare dei ragazzi, spesso immigrati. Accostavamo in macchina e chiedevamo di partecipare. Per me e per quel fenomeno di Zizou il calcio rappresenta la stessa cosa: è amore. E parte dall’asfalto: entrambi sapevamo di giocare per loro, per chi non ha i soldi per applaudirci allo stadio. Penso che quelle sfide li abbiano ispirati a lottare nella vita.”
CUORE JUVE - “E’ chiaro che ho passato più anni alla Juve, ma porto dentro anche il Barcellona. Quel periodo lì, tra Torino e la Catalogna, è stato il migliore della mia carriera. Tutto ciò che aveva imparato in bianconero, ho continuato a metterlo in pratica al Barça. Entrambe le squadre mi hanno dato fiducia: non puoi essere grande, senza questa parola.”
DYBALA VS MESSI – “Se vogliamo far del male a Dybala continuiamo con questi paragoni. Dobbiamo farlo crescere con calma: la Juve ha in mano un gioiello dal talento incredibile, ma non bisogna caricarlo di troppe pressione. È pesante la corona di Messi, che per ora è su un altro livello: fa decine di gol l’anno, soprattutto nelle partite decisive. Dybala salirà sempre di più, ma la strada è ancora lunga.”
JUVE FAVORITA – “Non so, ha qualche assenza, ma di sicuro non parte sconfitta. Anche nella finale del 2015, con loro al massimo della forma, dimostrò di non essere così inferiore. Anzi, a Berlino ero convinto che ce la facesse.”
MALEDIZIONE CHAMPIONS – “Più che maledizione, sfortuna. Anzi, sfiga. Prendete le ultime due: hanno giocato con le squadre migliori della Terra nel loro migliore momento. Come correre una volta contro Senna e l’altra contro Schumacher. A Cardiff, non dimentichiamolo, la Juve ha fatto un grande primo tempo prima di calare.”
NUOVO DAVIDS – “Ce l’avevano già: Vidal non era come me, era perfino meglio. Un centrocampista difensivo, un guerriero, capace di far dieci gol l’anno non si è mai visto.”