DE ROSSI COME VIERCHOWOD - In attesa di conoscere l’appassionante esito finale in casa bianconera, non possiamo non spendere due parole anche in merito al mancato rinnovo di Daniele De Rossi da parte della A.S. Roma. Pochi giocatori come De Rossi, in quest’epoca calcistica, hanno identificato la parola “senso di appartenenza”. Uno che per l’amore della propria maglia, della propria gente, dei propri colori ha dato sempre davvero tutto, senza mai tirare indietro la gamba, a volte anche andando decisamente “borderline”. Uno che, se centellinato il giusto però, ha ancora tanto da dare come dimostra la serata da “man of the match” disputata l’anno scorso nell’epica “remuntada” giallorossa ai danni del Barcellona di Leo Messi.E allora dalle pagine di questa rubrica lancio una seria provocazione: Juve, perché il contratto a gettoni che la Roma non ha pensato di offrire al suo capitano (salvo rocambolesca retromarcia dopo la contestazione…) non glielo offri invece tu? In fondo De Rossi è un giocatore ultra-carismatico, che a centrocampo fa sempre sentire la sua presenza e che all’occorrenza può esser utilizzato anche sulla linea difensiva. Uno al quale sicuramente, quando suona la musichetta della Champions League, non tremano le gambe. Se sta ancora bene fisicamente, potrebbe essere un rinforzo importante per la nuova Juve, soprattutto nello spogliatoio, e a prescindere da chi sarà l'allenatore.
Nonostante l’età (un anno in più di Chiellini) non gli manca sicuramente la fame di vittorie visto che, purtroppo per lui, in carriera ha vinto assai poco rispetto alle sue potenzialità. A chi storce la bocca al solo pensiero, vi ricordate forse quanti anni aveva Pietro Vierchowod quando fu tesserato dalla Juventus di Marcello Lippi, che poi vinse la Champions League (l’ultima bianconera…) nel 1996 anche grazie alle sue prestazioni? Prendete il quaderno degli appunti e una calcolatrice e fate un rapido calcolo…