Il quotidiano Tuttosport ha riferito che la commissione Bilancio del Senato ha bocciato l’emendamento, proposto nell'ambito del Decreto Crescita, che intende abolire l’agevolazione fiscale sugli ingaggi dei calciatori residenti all'estero che vengono a giocare in Italia per almeno due anni. La modifica era sostenuta, tra gli altri, anche dall'Assocalciatori: secondo l'Aic, infatti, l'agevolazione non sarebbe stata utilizzata solo per calciatori di caratura internazionale (la Juventus, per esempio, ha portato in Italia CR7 e De Ligt), ma anche per giovani della Primavera, a svantaggio di calciatori che non potevano godere di questi sgravi.

L'ad dell’Inter, Giuseppe Marotta, aveva definito l’emendamento come "miope e controproducente. Si potrebbe rivedere il regime fiscale per renderlo applicabile solo a Serie A e Serie B", aveva rilanciato. 

Decreto crescita verso l'addio? Come può cambiare il mercato: pro e contro
Ed è proprio lì che si potrebbe arrivare a breve: prevedere lo sconto fiscale solo per i top player in grado di far crescere i ricavi del calcio italiano.