MOLTO BENE - "La Juve? E' stata molto cinica, la parola più utile da dire è questa. Mi ha sorpreso in maniera positiva il Milan, ma la Juve ha forza, ha i cambi, ha una struttura. Poi alla fine tira la zampata e la porta a casa".
DYBALA - "All'inizio era difficile seguirlo? Lui ce l'ha dentro, lo faceva già con Allegri e glielo chiedeva. Con Pirlo ci sono dinamiche leggermente diverse, ma quella posizione lì è la sua. Di fare da punto d'unione tra centrocampo e attacco. Bravo a tenere palla, a dare sfogo con le verticalizzazioni, a far salire la squadra. Devi fare bene in una squadra come la Juve. Genialata nel gol".
ITALIANITA' - "La struttura della Juve, da quando ero io lì, era fondata su un gruppo italiano e di nazionale. Numeroso. Oggi ci sono molti talenti anche non italiani e implementa il discorso internazionale e dà credito alla tesi, ma è difficile trasferire la mentalità molto italiana. Sapere che cos'è la Juventus nella sua profondità, ci vuole un po' di tempo. E' più facile se ci cresci da bambino, seguendo maestri e giocatori, e la società che ha sempre cercato di dare una certa mentalità. Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta. Anche Boniperti ripreso nelle magliette. Il resto diventa una conseguenza non facile da comprendere subito".