ESORDIO - "Sapevamo che l'accoglienza sarebbe stata difficile ma quando fai qualcosa di rischioso e coraggioso è normale che si inizia con reazioni forti. A volte le maglie ci mettono un po' per entrare nel cuore dei tifosi. Appena la squadra veste la maglia per un po' di partite, poi, i tifosi iniziano ad apprezzarla. Abbiamo pensato che restare sul campo della tradizione sarebbe stato troppo semplice, volevamo fare qualcosa che andasse oltre. E' quello che cerchiamo sempre di fare ad Adidas anche se innovare sta diventando sempre più difficile con le tante regole che ci sono".
BE THE STRIPES - "Ho pensato a quando la squadra si allinea a centrocampo o a quando i tifosi la vestono allo stadio. Mettendo una maglia accanto all'altra si formano le strisce. E' un concetto più coraggioso. Le strisce si creano in maniera diversa, mettendo tutti insieme, è un processo collettivo".
JUVE - "Vogliono lasciare il segno, essere i numeri uno. Non vogliono seguire le mode ma vogliono crearle. Vogliamo portare la Juve nella prossima era. Sono un club che guarda al futuro in termini di brand".