CHELSEA - "Ferito dalla sconfitta contro il City, ma non meno consapevole della sua forza. Vorrà approfittare delle difficoltà della Juve e dell’assenza dei due che dovrebbero fare la differenza in attacco, Morata e Dybala. Per i bianconeri sarà dura. Ma per il Chelsea non sarà facile: la Juve sta ritrovando compattezza. Allegri è stato bravo ad attingere alle basi del calcio e al 4-4-2 per riuscirci. Si copre il campo, c’è una regìa magari non illuminante ma pulita con Bentancur e Locatelli. Ha affrontato la tempesta con semplicità e serenità: bravo Max, ma non è una sorpresa".
CON LUKAKU - "E’ rimasto lo stesso, ma in certe situazioni può cercare anche l’appoggio su Lukaku spalle alla porta. A campo aperto, la situazione che predilige, gioca allo stesso modo, ma è più efficace perché Werner concretizzava poco mentre Lukaku è devastante. Anche se contro le big non è pervenuto: finora resta il suo grande difetto".
METTERLI IN DIFFICOLTA' - "Prima di tutto giocare una partita da Juve: di carattere e gagliarda. Non so se Max cambierà qualcosa, ma mi sembra che adesso questo 4-4-2, anche arioso e offensivo con due ali, sia la scelta più solida. Può cambiare nell’interpretazione, per esempio spostando Chiesa a sinistra per facilitargli il tiro, viste le assenze di Dybala e Morata, e aiutare a riempire l’area: Kean si adatta bene ma non è una prima punta classica. Serve una partita senza paura di farsi male e sapendo di poter far male. Ci può stare anche una gara super accorta, ma la mia paura è che Locatelli e Bentancur, specie con due ali ai lati, non abbiano la rapidità per essere sempre sul giro palla. Però è una chiave anche questa e la Juve può fare male con le ripartenze: saltato l’esterno e chiamando fuori uno dei tre centrali del Chelsea si può creare lo spazio per Kean. Sarà una partita a scacchi da giocare con il cuore della Juve, che tante volte si è rialzata quando pareva a terra".
PER LO SCUDETTO - "La Juve sta tornando a comportarsi da Juve a livello caratteriale e comportamentale, ci sono state alcune sfuriate che hanno fatto bene. Si è fatto leva sui giovani che vogliono emergere e sui vecchi leoni che danno il dna Juve. Questo fa ben sperare, però tra Champions, infortuni e la necessità di gestire Chiellini, qualcosa puoi perdere. La Juve ci ha abituato a tutto, ma non vedo le qualità della rimonta del 2015-16 mentre davanti ci sono tutte squadre con identità spiccate. Sarà dura, anche se per la Juve e Allegri, che stimo moltissimo, spero di sbagliarmi".