Il vicedirettore de La Gazzetta dello Sport Andrea Di Caro nel suo editoriale odierno ha parlato della prestazione di ieri sera di Cristiano Ronaldo e dell'eliminazione dalla Champions League: "È stata anche la giornata di Ronaldo autore di tre gol a Cagliari dopo l’uscita in Coppa con il Porto che ha fatto partire i processi e le lecite domande sul suo futuro e sulla bontà dell’onerosissima operazione che lo ha portato tre anni fa a Torino. Era venuto CR7 non tanto per decidere partite come quella di ieri, ma per regalare la Champions. Non c’è riuscito. Ma più per demeriti di chi gli sta intorno che suoi. Che Cristiano non fosse un leader e un trascinatore lo si sapeva. Ronaldo fa il Ronaldo: è uno straordinario individualista, e ci sta che qualche partita, anche importante, la possa steccare. È umano. La verità è che a certi livelli, come la Champions recente insegna, nessuno vince da solo. Né lui, né Messi, né Neymar. E in futuro neanche Mbappé o Haaland i nuovi Re bambini del calcio mondiale. Serve sempre una grande squadra intorno, in cui integrarsi, e un gioco a sostegno per
esaltare le qualità anche dei campionissimi, quando si ha la fortuna di averli. Il corollario di questo".