Come racconta il Corriere della Sera, c’era chi sibilava, pure nello spogliatoio, che Di Maria fosse un campione, ma non un leader. Il problema? Fin qui aveva giocato pochino. "Fuori è un tipo riservato, ma sul prato s’è trascinato dietro la Juve: palla al piede e fianchi caracollanti. È una sfida nuova pure per lui, qui: dopo essere stato al Real con Ronaldo e Benzema, allo United con Rooney e Van Persie, al Psg con Messi e Mbappé. C’era sempre un cielo stellato, attorno. Meno ai bianconeri, per esperienza, carisma e trofei", scrive il quotidiano.