Antonio Di Natale ripercorre i passi della sua carriera, dal mercato al no alla Juve. Ecco le sue parole a Sky Sport: "Io ho giocato tanto, a 26-27 anni ho vinto un campionato a Empoli e sono andato in Serie A. Io ho fatto una cosa che negli ultimi dieci anni è difficile da fare superando Baggio. Erano due mesi che mi dicevano di andare a Firenze poi non mi fecero più sapere nulla nelle ultime due settimane. Mi chiamò Spalletti, mister che conoscevo con Domenichini, la famiglia Pozzo poi mi fece una telefonata e dissi subito di sì perchè la mia parola vale più di un contratto. Anche se ho guadagnato meno, ho fatto la scelta giusta. Quando a un club fai troppo bene e sei una prima donna a qualcuno dai un po' fastidio. Io ho fatto la storia, è scritta, ho fatto di tutto per rimanere a Udine. Voglio ringraziare la famiglia Pozzo e la città di Udine".

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NAPOLI - "Giocare nella mia città per me è un peso. Sei di Napoli e se le cose vanno male la gente ti conosce, c'è la mia famiglia...Io tifo Napoli, qualcuno ha avuto coraggio e altri no. Io sono uno di quelli".

ORGOGLIOSO DEL NO ALLA JUVE - "Perchè io sono sempre stato così. Le scelte che faccio le faccio col cuore e con la testa senza guardare ai soldi. Lì c'erano tanti soldi, una società importante come la Juve. Fui chiamato dal mio procuratore e mi ha detto che c'era questa possibilità di andare alla Juve. Io lo ringraziai, ringraziai la Juve però la mia idea era di rimanere a Udine. Mi sentivo uno di loro e mi sarebbe piaciuto finire la carriera lì. Chiamai la famiglia Pozzo e la questione si chiuse in due minuti".