Metti un giorno a Norimberga. Metti poi che inauguri la stagione in uno stadio in festa, che aspetta l'annata come si fa col Natale: con fortissime ambizioni di regalo. La Juve si è trovata in un piccolo ciclone di forma fisica, mentale, entusiasmo. Al Max Morlock, soprattutto nel primo tempo, non ha toccato palla, arrancando quando i padroni di casa hanno trovato continuità nelle verticalizzazioni e fiducia nei propri mezzi. Non immaginavamo il 3-0 finale - che resta casuale, vedi il rigore sbagliato di Vlahovic -, ma era palese una differenza di rendimento tra i due undici in campo. C'è chi correva forte, chi non poteva farlo. Differenza non esattamente di poco conto. 

Al di là del risultato, ma solo perché è un'amichevole che interessa il giusto, Thiago è rimasto però un po' deluso da alcune situazioni. Forse le immaginava già introiettate, o comunque con un canovaccio pronto a essere eseguito, una base di idea dalla quale la squadra avrebbe poi trovato la giusta bilancia tra quello che c'era da fare e quanto poi avrebbe fatto. Non è andata così, o almeno: non è andata così nel primo tempo e nell'ultima parte della ripresa. All'inizio del secondo tempo, invece, abbiamo visto una Juventus diversa. E sicuramente per un tasso tecnico più elevato. 


Norimberga-Juventus: le reazioni di Thiago Motta


Mercato Juventus, Thiago Motta manda un messaggio chiaro
Intanto, valigie pronte, macchina carica, e si va in direzione Italia: come tedeschi nella media, punteremo prima verso il Lago e poi cambieremo in direzione Torino. Si torna alla normalità, in qualche modo. Che poi normalità non sarà, perché il mercato impone di correre su più fronti. E lo stesso Thiago è stato chiaro: "Non ho dubbi sul fatto che ci sarà una squadra competitiva". Parole molto diverse rispetto a un anno fa, al ritiro del Bologna, quando si vociferavano voci d'addio per incompatibilità sul mercato

Giuntoli chiuderà probabilmente Todibo già in giornata, poi si lavorerà per far atterrare l'universo Koopmeiners a Torino. E' lui, il game changer. Quello che ti dà spinta in avanti, soluzioni, bonus di gol e assist. E' lui, che cambierà inevitabilmente il corso di questa squadra e che meriterebbe probabilmente pure la dieci sulle spalle. Il tempo degli esperimenti è ancora nel pieno, così come nel pieno dell'attività è il cantiere di Thiago. 

Un umarell con le mani giunte, dietro la schiena. Durante la partita non ha dispensato urla e finto aplomb come Allegri: ha analizzato di più e consigliato di meno. Con Nicolussi c'è un gran feeling, o almeno così pare. Con Weah è scoccata la scintilla e lo dimostra un abbraccio estemporaneo a bordocampo, dopo un piccolo intervento. Con la squadra è nato un rapporto solido ed è stato l'aspetto sottolineato pure nel post partita: "Era importante creare il gruppo", ha sottolineato il mister. In bocca al lupo per tutto il resto.

 



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