"La finale di Cardiff l'abbiamo vista e rivista", ha tenuto a sottolineare Massimiliano Allegri. Evidentemente ha preso anche le contromisure per evitare di ripetere una notte stregata, anche perché il Real (se giocasse Isco) sarebbe esattamente lo stesso. La Gazzetta dello Sport ha provato a individuare le quattro chiavi tattiche per giocarsela al meglio contro le stelle di Zidane. In mezzo al campo, la presenza di un centrocampista in più come Matuidi aggiunge tanta sostanza ed equilibrio. Quello che forse è mancato nell'ultima sfida. 

CHIUDERLI NELLA LORO AREA - La Juve ci ha provato anche a Cardiff, l'idea era provare a passare in vantaggio subito e poi gestire. Quattro ad attaccare il primo possesso del Real e due al limite dell'area pronti a raccogliere le seconde palle (Alex Sandro e Pjanic). La strategia produsse due tiri in porta a inizio partita (Higuain e Pjanic), ma la pressione durò poco e il Real aprì il campo a proprio vantaggio. Rispetto a Cardiff la Juve di oggi ha però un modulo più equilibrato e una condizione fisica migliore. 

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L'INCUBO A DESTRA - Le coperture preventive devono evitare il due contro uno su Alex Sandro (Carvajal in sovrapposozione su Ronaldo) che risultò letale al Millenium Stadium.

DENSITA' A SINISTRA - La freccia Marcelo arriva fino alla trequarti per creare densità e ha due opzioni: cercare il fondo o dialogare con Isco o Ronaldo e cambiare repentinamente gioco. E' importante per la difesa reggere l'ondata con i posizionamenti e non sbilanciarsi, ovviamente senza perdere mai la concentrazione. 

ALLARME BENZEMA - Il francese è la torre che si muove per scatenare la ripartenza: arretra dieci passi dietro CR7 e lascia salire i terzini, che sanno diventare vere e e proprie ali. Il Real moltiplica così le soluzioni di tiro e di passaggio. Se i centrali stringono entrambi su Ronaldo, quando si muove da centravanti, lasciano spazio proprio a Benzema e alle sovrapposizioni. Un errore commesso il 3 giugno, da non ripetere.