L'ex storico portiere della Juventus Dino Zoff ha concesso una lunga intervista a Tuttosport. Le sue parole sulla Vecchia Signora e sul nuovo tecnico Thiago Motta: 


Juventus, parla Dino Zoff


THIAGO MOTTA- "La sensazione, per quanto ancora parziale, è decisamente positiva. Chiaro, nell’ultima uscita contro la Roma è mancata un po’ di brillantezza per riuscire a portare a casa il risultato. Sono rimasto impressionato soprattutto dalla semplicità espressa dai bianconeri".

CONCETTO DI SEMPLICITA'- "Non è una questione che riguarda i risultati o la semplicità con cui siano arrivate le prime due vittorie, anche perché la Juventus non è stata del tutto dominante nemmeno in casa con il Como. Ha lasciato sfogare l’avversaria, ha aspettato il momento giusto per poi attaccare gli spazi. Però si è sempre dimostrata padrona della situazione, rischiando nulla in fase difensiva e poi colpendo al momento giusto. È un concetto, più che altro, relativo alla naturalezza, quasi alla nonchalance, con cui sono arrivate quelle due rotonde affermazioni".



GIOCO DI THIAGO- "La mano di Thiago Motta è già parecchio evidente sotto il punto di vista dello sviluppo della manovra. Ma la Juventus non mi è ancora sembrata al cento per cento, da quel punto di vista: mi aspetto una crescita, a livello di gioco, nelle prossime settimane".

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LOTTA SCUDETTO- Metto l’Inter in pole position, senza dubbio: la rosa dei nerazzurri è quella più attrezzata in Italia e sono ripartiti da dove avevano lasciato. Penso però che la lotta possa essere aperta a diverse squadre, tra le quali anche il Milan e il Napoli: la loro stagione è iniziata con qualche disavventura, ma si tratta di progetti nuovi e dispongono di tutto il tempo per piazzarsi stabilmente ai vertici. Lì dove mi aspetto anche la Juventus, naturalmente. I bianconeri vanno annoverati ogni anno tra i candidati allo scudetto quasi, per definizione, e a maggior ragione dopo gli ultimi colpi di mercato".

MERCATO DI GIUNTOLI- "È stato un mercato frizzante, sono arrivati nomi importanti e le aspettative sono cresciute. Adesso, i volti nuovi dovranno essere giudicati in campo: finora si sono visti troppo poco per trarre delle indicazioni. E questo, in qualche modo, depone a favore del lavoro di Thiago Motta: gli spunti più intriganti, finora, sono arrivati da chi già era in organico lo scorso anno, a riprova della bontà del suo operato in estate".

YILDIZ- "Yildiz e gli altri ragazzi stanno dimostrando di avere prospettive importanti, questo è quello che più conta. Sento tanta gente riempirsi la bocca di grandi parole sull’impiego dei giovani, ma la realtà è che ha senso che scendano in campo soltanto se dispongono di qualità sopra la media. Oggi i giocatori che stanno uscendo dal vivaio della Juventus sono solidi: va riconosciuto un grande merito al lavoro del club negli ultimi anni sul settore giovanile e sullo scouting".

DI GREGORIO- "Mi ha fatto un’ottima impressione a Monza, negli ultimi due anni, quindi per me è un grande sì. La base tecnica c’è, la gavetta alle spalle anche".

ESPERIENZA EUROPEA CHE MANCA A DI GREGORIO? - "Non è un aspetto preoccupante, il portiere in questo senso è un ruolo a sé: le conclusioni difficili le ricevi in Serie B come in Serie A. Se si è bravi tra i pali, lo si è in tutte le categorie"

SORPRESO DALLA VICENDA SZCZESNY?- "Sì. Szczesny ancora l'anno scorso si era dimostrato estremamente affidabile, non pensavo che la società fosse disposta a rinunciare a lui e a voltare pagina in porta. Mentre mi hanno sorpreso meno le successive decisioni personali…".

STRANO VEDERE UN PORTIERE RITIRARSI A 34 ANNI?- "Non necessariamente. Szczesny era ancora in grado di competere ai massimi livelli, per quanto mi riguarda, ma è inevitabile che poi subentrino altre valutazioni: dipende da cosa uno sente dentro, dalle questioni familiari. La necessità di cambiare improvvisamente ambiente può aver inciso sulla decisione".

ASPETTATIVE SULL'ITALIA IN CHAMPIONS- "Ho aspettative importanti, sono certo che possano recitare un ruolo da protagoniste. L’Inter resta quella con i riflettori puntati addosso, perché è già collaudata ai massimi livelli, ma anche la nuova Juventus può adattarsi bene al contesto europeo. E attenzione all’Atalanta: ha avuto qualche problema, tra questioni di mercato e infortuni, ma ormai ci ha abituato a far bene anche fuori dall’Italia". 

 



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