Dopo Kean e Caligara, la Juve si coccola il gioiellino Fagioli
di
Edoardo Siddi
Moise Bioty Kean e Fabrizio Caligara, talenti classe 2000 accomunati da una propensione naturale a bruciare le tappe. Entrambi sono stati elementi cardine della Primavera quando, carta d'identità alla mano, avrebbero dovuto combattere con gli Allievi (Under 17) ed entrambi si sono guadagnati, oltre a una marea di complimenti, anche l'esordio in prima squadra. Ormai non si parla più di sorprese, né di novità, ma nel settore giovanile bianconero ci sono anche altri gioiellini che sono prontissimi a salire alle luci della ribalta. Uno su tutti Nicolò Fagioli.
DECISIVO - Per capire il valore del ragazzo, questo weekend è perfetto. Lui è aggregato alla Primavera, ha fatto con essa tutta la preparazione ed è costantemente a disposizione di Dal Canto, tanto che contro la Roma, nella sconfitta interna per 2-1 dei bianconeri, entrando dalla panchina, è stato importantissimo. Ha svegliato la squadra e si è guadagnato il rigore che ha ridato senso a una gara chiusa. Il giorno dopo, senza battere ciglio, eccolo titolare con l'Under 17, nel derby. E rieccolo, ancora decisivo. Offre a Petrelli il pallone da cui nasce il rigore, lo trasforma e in generale, per tutto il tempo che trascorre in campo, incanta e si mostra per distacco di un altro livello rispetto a tutti gli altri giocatori. Sia chiaro, per chi segue le Under da tempo, non è una sorpresa: lo scorso anno, decideva le gare da solo.
IDENTIKIT - Chi è Nicolò Fagioli? Classe 2001, il ragazzo è nato a Piacenza e proprio nella sua città ha mosso i primi passi. Alla Juve, però, è arrivato sponda Cremonese, in cui ha militato per 4 anni, dal 2011 al 2015, quando poi i bianconeri l'hanno notato e portato a Torino, dove fin da subito ha lasciato tutti a bocca aperta. Gol a grappoli, giocate da fenomeno e una crescita inarrestabile, limitando i personalismi e imparando a essere fiore all'occhiello di un gruppo e non semplice gioiello isolato. Trequartista puro, ha giocato anche come regista basso in situazioni di emergenza, disimpegnandosi benissimo, e come esterno d'attacco in un 4-3-3. Tutti ruoli nelle sue corde. La qualità gli permette di fare quasi tutto. E questo può essere l'anno della sua esplosione.