Douglas Costa ha tanto da farsi perdonare. Il crollo vissuto nella scorsa stagione dall'esterno brasiliano ha messo in discussione, oltre all'atteggiamento, anche le sue qualità tecniche. Succede spesso, quando si finisce più in panchina o tribuna che in campo. Succede spesso, soprattutto quando, dopo lo sputo a Di Francesco contro il Sassuolo e le conseguenti quattro giornate di squalifica, Douglas Costa ha sostanzialmente detto "basta" al suo campionato. Succede però, che ci si possa far perdonare, magari già da domani contro l'Atletico Madrid a Stoccolma. 

DURO LAVORO - I primi messaggi di redenzione di Costa, sono arrivati ad inizio estate, con il brasiliano che ha varcato praticamente per primo i cancelli della Continassa. Così, un mese dopo, senza neanche una partita sulle gambe, Douglas Costa si presenta a Maurizio Sarri forte di aver provato a stupire il proprio tecnico: l'atteggiamento, come detto, incide quanto le prestazioni. A dire il vero però, l'esordio stagionale c'​è già stato, durante l'amichevole casalinga con il Novara. 

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IN CAMPO - Qualche prova tattica, quindi, Sarri ha già potuto farla, con Costa a disposizione. E con il Novara si sono intravisti quegli sprazzi di talento che hanno reso Douglas spesso imprescindibile per la Juve di Allegri. Vita nuova, ma vecchie abitudini: con il Novara, il brasiliano ha agito come sempre da ala, alternandosi tra destra e sinistra. L'assist per il 3 a 0 di Dybala risuona quindi come uno squillo di campane la mattina di Natale: suoneranno anche presto, ma ci sono i regali da scartare. Douglas Costa di regali ne vorrebbe fare, piuttosto che ricevere e, per Paratici, il reinserimento a pieno ritmo dell'esterno nella Juve, potrebbe valere quanto un nuovo acquisto. E che acquisto: la memoria corta, in certi casi, non aiuta per niente.