Douglas Costa scalda il motore. Prima di ricominciare a correre, però, serve un po' di rodaggio. Sì, perché dopo l'ennesimo infortunio muscolare patito alla fine di novembre la Juve predica cautela. Sono 232 i giorni lontano dal campo nel solo 2019, un'enormità. Ecco perché Sarri, che pur punta moltissimo sulle sue qualità, sa bene di non poterlo gettare nella mischia senza precauzioni. Forte, a tratti fortissimo, sicuramente imprendibile quando accelera e quando c'è. Ed è questa la variabile più grande. 

FENOMENO A META' - Se c'è è un fenomeno, ma ci deve essere. Ecco perché Sarri ha già stilato (e in parte comunicato) il piano per il suo recupero completo. Oggi, contro l'Udinese, andrà in panchina, ma l’intenzione è quella di fargli giocare almeno un pezzo di partita così da mettere minuti nelle gambe tra oggi e mercoledì (contro la Samp), per arrivare fisicamente pronti a domenica prossima, quando la Juve si giocherà la Supercoppa Italiana contro la Lazio a Riad. Lì, in una gara secca, uno come Douglas è più che prezioso, soprattutto contro l'unica squadra che ha battuto e messo in difficoltà i bianconeri in questa stagione. Sarri dovrà fare i conti con una fragilità che ne ha contraddistinto la carriera, provando a limitarla per sfruttare al massimo il suo motore. Perché con Douglas Costa la Juve è più forte.