Due Leonardo Spinazzola in un solo giorno: sembra un caso nato dalla penna di Robert Louis Stevenson, eppure è la realtà concretizzatasi sotto i riflettori dell’Allianz Stadium. Venerdì il nome dell’esterno di Foligno è apparso prima nell’elenco dei convocati di Roberto Mancini allo stage della Nazionale, poi nella lista per la fase ad eliminazione diretta della Champions League decisa da Max Allegri: un ritorno e una prima volta, entrambe simbolo di sicurezze crescenti. Poche ore dopo, contro il Parma, ecco spuntare però uno Spinazzola completamente diverso.

I DUE SPINAZZOLA E IL CASO MERCATO - L’ex Atalanta spinge, memore dell’esperienza da esterno “a tutta fascia”, e finché ha campo i ducali tremano. Nel secondo tempo il gioco si ribalta e le lacune difensive emergono tutte assieme, con Gervinho a banchettare sulla sua fascia. Molto del 3-3 conquistato dal Parma nasce dalla corsia di Spinazzola e non può essere un caso, nella sera in cui oltre alle assenze forzate di Bonucci e Chiellini era arrivato un turno di riposo per Alex Sandro. Non può essere un caso, soprattutto, dopo una finestra di mercato in cui la Juve aveva dato l’ok alla cessione del numero 37 al Bologna. Con il trasferimento di Spinazzola il club bianconero avrebbe ottenuto l’incasso del riscatto immediato di Riccardo Orsolini, ma anche un sostituto già identificato: Matteo Darmian rappresentava in questo senso una scelta oculata, in vista di serate come quella di ieri. Non un top player, bensì un “difensore puro” che potesse coprire eventuali voragini stagionali. Accordo trovato, ma “Spina” ha preferito giocarsi le proprie chance a Torino: da lì, eccolo dividersi in due. Lo strano caso del Dottor Leonardo e di Mr Spinazzola: esterno da Nazionale e Champions o difensore-vittima del Parma?

@mcarapex