Imbronciato con la Juventus e ai margini della Nazionale argentina. Questa la posizione di Paulo Dybala fino a pochi giorni fa: poi l'arrivo di Maurizio Sarri sulla panchina bianconera, poi l'esordio in Copa América, arrivato al 76' della sfida contro il Qatar. In campo insieme a Leo Messi, che non è un segnale da sottovalutare visto il lungo tormentone sulla presunta incompatibilità tra i due. E ci ha messo pochi minuti la Joya a lanciare un messaggio, a Scaloni e allo stesso Sarri: controllo, difesa del pallone e servizio per Agüero che si inventa la progressione del 2-0 finale dell'Albiceleste. 


MESSAGGIO A SARRI - Tra i "talentuosi" da cui ripartire citati da Sarri nella prima conferenza stampa da allenatore bianconero c'era anche lui, Dybala, uno dei giocatori decisivi con cui confrontarsi già prima del ritiro. Aggiungendo però un totale rispetto delle scelte dirigenziali sul mercato: "Loro conoscono i giocatori più di me ed è anche giusto che io li segua senza impormi". E anche qui si torna al numero 10, mai in vendita e mai del tutto incedibile nei piani della società: nelle scorse settimane è tornato a sondare il terreno il Bayern Monaco, oltre al Manchester United e al solito Atlético Madrid. Senza dimenticare l'Inter, che il famoso scambio con Icardi lo farebbe senza battere ciglio a differenza della Juve. Eppure, di offerte convincenti (nell'ordine dei 100 milioni di euro) alla Continassa non sono arrivate, complice il rendimento sottotono di un Dybala per cui nessuno è disposto a spingersi a simili investimenti. Allora la palla torna tra i piedi, o meglio tra le idee di Sarri: l'sms dal Brasile è arrivato forte e chiaro, questo Dybala può davvero tornare protagonista. Adesso o mai più.