Il presidente della Federazione Medici Sportivi Italiani Maurizio Casasco parla a Il Corriere dello Sport di quelli che saranno i prossimi passi nella lotta al coronavirus, in campo sportivo e non. Sui tamponi ha le idee chiare: “La priorità va data al territorio - le sue parole -, agli ospedali e in particolare a chi è in prima linea. Senza nessun tipo di fraintendimento. Prima a chi ne ha bisogno e poi allo sport. Abbassare il contagio e aumentare la dotazione di tutti i dispositivi medici è fondamentale. Gli sportivi sono cittadini: davanti solo chi ha bisogno".

TEST - "Spero che tra una decina di giorni i tamponi non siano più un problema. Comunque siamo in attesa di ulteriori novità che recepiremo nel protocollo. La Fmsi è l'unica società scientifica di medicina sportiva accreditata presso il Ministero della Salute e i rapporti con la comunità scientifica e l'Oms sono continui e di primo livello. Chi ha avuto n contagio dovrà sottoporsi a quegli esami che in genere sono previsti anche per le visite di idoneità
. Consigliata poi la Tac, soprattutto per chi non ne ha fatta al momento delle dimissioni ospedaliere. Poi prima della ripresa dell'attività raccomandiamo un tampone per tutti. Questo test ci dirà chi è positivio al Covid-19 e che quindi andrà trattato secondo le disposizioni in vigore, valide per tutti i cittadini. I negativi? Dovranno essere sottoposti a un esame sierologico, tramite un prelievo. Questo esame dividerà gli atleti negativi in tre gruppi. Quelli con IgM negativo e IgG positivo sono gli immunizzati. Hanno avuto il contagio ma hanno anticorpi efficaci e potranno allenarsi con gli altri senza problemi. Ci sarà poi chi avrà IgM e IgG entrambi positivi. Clinicamente dovrebbero essere atleti immuni ma verranno sottoposti di nuovo a tampone per capire la natura di quegli anticorpi, IgM che si formano, ricordiamo, in prossimità del contagio. Se gli atleti sono negativi al tampone verranno considerati immuni e si aggiungeranno agli altri".

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NEGATIVI - "Quelli conn IgM e IgG negativo sono coloro che non sono mai venuti in contatto con il virus e che non sappiamo come reagiranno. Per questo dovranno essere sottoposti a tampone ogni quattro giorni. In questo modo garantiremo la loro salute, quella della società e quella del sistema dei tornei".


RIPRESA - "​I tornei e le attività potrebbero riprendere il 13 maggio, il 13 giugno o il 13 dicembre. Non spetta a me dirlo. Il quadro verrà dato dai decreti e dai provvedimenti delle istituzioni di governo. Noi raccomandiamo solo le condizioni per le quali, alla ripresa delle attività, il contagio non sia presente e si contrasti in modo efficace il teorico insorgere di nuovi casi. Poi mi rendo pure conto che nella situazione attuale, ad esempio, in Lombardia, ci sono quattro club di serie A e la Regione dice di andare in giro con la mascherina... Il nostro protocollo dà una linea scientifica. Ma se in un determinato luogo non è reperibile, a puro titolo di esempio, una macchina per l'elettrocardiogramma, è un problema che mi pongo da un altro punto di vista. Non confondiamo il livello scientifico con quello organizzativo. E comunque, ripeto, sia chiaro: prima la salute dei cittadini e di chi lavora per salvare la vita alle persone”.

NUOVI POSITIVI DOPO LA RIPRESA - ​“In questo caso ci si dovrà comportare secondo legge, ma con il nostro protocollo si restringe al minimo anche la ricerca di possibili contagi passati e si salvaguardia da quarantena o da altri provvedimenti atleti e squadre che hanno avuto occasione di incontro con l'eventuale positivo prima di quattro o cinque giorni”.