No perché, parlo ovviamente per il sottoscritto, mi sono seccato di vederglieli sbagliare. Capitava talvolta pure a Pirlo, e infatti mi incavolavo altrettanto come una bestia. Solo che Pirlo era già diventato il Maestro, Dybala è rimasto ancora Paulino, quello che un giorno sarà, forse, il nuovo Messi, ma per ora col pluri-Pallone d'Oro può farci insieme solo un viaggio in aereo, perché tra i due pure Sampaoli non ha dubbi su chi mandare sempre in campo con l'Argentina.
"Ti ha fatto vincere col Cagliari, col Genoa, col Sassuolo, col Chievo, col Toro (oh, avessi detto… ndr) e lo massacri per dei rigori sbagliati: non sei juventino!", perché pure tra di noi bisogna stare attenti a come usi le parole. Anche in famiglia non tutto è concesso. Esistono giocatori intoccabili: capitò con Del Piero, adesso è il turno di Dybala. Un confronto impari, perché Alessandro alla sua stessa età alla Juventus aveva già detronizzato Roberto Baggio e vinto una Champions. Pure Del Piero ogni tanto si beccava la sua dose di critiche (gliene feci pure io, lo confesso) ma in quanto a decisività non si possono fare paragoni con Paulino. E' come mettere una Ferrari vicina ad un prototipo. Una macchina straordinaria ad una potenzialmente fantastica, ma ancora imperfetta.
Questa non è una tediosa ramanzina al ragazzino Paulo, semplicemente lo sfogo di chi non accetta che errori gravi vengano fatti passare per veniali, con la giustificazione che "quello che sbaglia tutto è solo Allegri". Non ci sto! Al di là dei legittimi punti vista personali sull'allenatore, chi scende in campo è il primo responsabile di ciò che in campo accade. O no? Soprattutto quando, dagli 11 metri, ci sei solo tu, il portiere avversario, la palla e la porta. L'allenatore è in panchina e ti guarda. Se i tempi di attesa del Var ti deconcentrano, o hai paura di sbagliare, puoi sempre chiedere a un compagno di sostituirti. Magari ti prendi del fifone, ma eviti di fare danni.