E’ capitato puntualmente subito dopo l’imprevisto pareggio di sabato scorso col Parma: c’è stato chi non voleva sentire critiche alla squadra, chi rimproverava agli altri di non essere dei veri tifosi, chi attaccava coloro che si azzardavano a muovere critiche ai singoli mentre andava accusata l’intera fase difensiva, chi se la prendeva col pessimismo, con l’estremismo negativo, chi sciorinava statistiche e chi – puntualmente – ce l’aveva con Allegri (un classico).
Poi, se volete, ci aggiungiamo il resto: la decisione forse troppo azzardata fatta da Allegri di puntare su una linea difensiva completamente rivoluzionata (portiere compreso) e con interpreti ritrovatisi per la prima volta a giocare insieme una partita intera, il centrocampo “che non ha fatto filtro” (altro classico del lessico calcistico), l’errore sesquipedale di Mandzukic da cui è scaturito il pareggio dei ducali, etc. etc. Tutte concause di quell’infausto pareggio, scocciante anche a quattro giorni di distanza, perché la Juventus – per il gioco espresso e le occasioni create – avrebbe meritato di vincere la partita, e pure con un punteggio largo. Eh, “l’imprevedibilità del calcio…” (altro luogo comune usato in questi casi).
A chi ha dato fastidio, e sono parecchi, ha preferito trasferire la discussione dal campo alla sala trofei. Enumerando i 7 scudetti consecutivi vinti, le 4 Coppe Italia, pure le finali di Champions (perse) e, buon ultima, anche la recente Supercoppa italiana. Un palmares utilizzato per silenziare ogni tentativo di critica.
Eppoi c’è chi ha voluto emulare il mitico Galliani. Cosa faceva il geometra quando il suo Milan perdeva o pareggiava malamente una partita? Si aggrappava ad assurde statistiche: siamo la squadra che ha fatto più punti nelle ultime 10 giornate, quella che realizza più gol nei 2° tempi, che ha il numero più alto di clean sheet tra la 15° e la 25° giornata etc.
Ecco, gli juventini più insofferenti alle critiche, hanno tirato fuori la storia che la Juventus è l’unica squadra ancora imbattuta di tutti i principali campionati europei. Senza dubbio un motivo di vanto, chi lo nega, ma che – personalmente – non mi ha diminuito l’incazzattura per il pareggio interno col Parma. In tutta franchezza, se il PSG perde la sua prima partita in Ligue 1 col Lione, oppure il Bayern le prende dal Leverkusen, il Barcellona pareggia in casa col Valencia e l’Atletico Madrid (nostro prossimo avversario in Champions) viene sconfitto dal Betis, al sottoscritto importa zero.
@MarcelloChirico