Eppure c'è un senso, in questo McKennie. Eppure c'è una strada, un percorso, una potenziale allegrata all'orizzonte. Tutto il tempo a rovistare nel presente - oltre che nella memoria - per trovare la freccia nella faretra di Allegri, e forse era proprio lì dove non pensavamo potesse esserci spazio. Nella stortura dell'ultimo modulo, c'è paradossalmente una quadra: l'ha portata, un po' conquistata, la prestazione offerta da McKennie  contro il Bologna. Nulla di sacro, nemmeno di trascendentale. Ma funzionale, sì. Forse più di quanto realmente colto. 

LA PRESTAZIONE - Il significato sta nel volume di gioco, posto ormai come dogma la quantità in assenza della qualità in campo (quella, forse, la porteranno Chiesa, Di Maria e Pogba insieme): se la Juve trova ritmo offensivo, uomini nei punti giusti, tracce di giocate, allora sì che diventa pericolosa. E la pochezza dell'avversario è certamente un fattore, ma può essere superato quasi facilmente da un atto di coraggio. La Juve, ecco, non rinunci ad attaccare, perché sa di poter avere le armi per colpire, perché sa che se dà continuità alla manovra allora diventa più forte delle altre. Di quasi tutte. McKennie in questo senso ha dato una nuova soluzione, un pozzo d'acqua nel deserto mostrato nelle scorse partite: si è proposto, si è allargato, ha stretto quando c'era da difendere, si è soprattutto inserito, in maniera nettamente pericolosa. Non è arrivato il gol, ma l'assist è andato oltre la compensazione. 

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NUOVO MODULO? - Wes è stato anche l'artefice del ritorno al 4-4-2, agendo da destra e destando più curiosità di tutti. Perché, infatti, Allegri non ha insistito sulle sensazioni giuste da 3-5-2? Del resto, aveva gli uomini adatti, nonostante un Paredes da gestire. La risposta: proprio per questo McKennie, per il suo lavoro nella doppia fase. Comunque non priva di errori: nella prima parte di gara, Allegri l'ha richiamato tante volte, lasciava troppo spazio tra sé e Danilo, costretto ancora una volta a fare gli straordinari. A prescindere, una volta trovate le distanze e un po' di giusta condizione, per Weston può arrivare aria di primavera, seppur in ottobre. Ha trovato finalmente un posto nella Juve. Da guastatore della difesa avversaria, a suo modo fondamentale.