Dopo la brutta serata di ieri in Champions c'è chi sta iniziando a puntare il dito anche contro Cristiano Ronaldo. Sì, lui. Il giocatore più forte al mondo. Contro il Porto però l'ex Real Madrid è stato nullo. Irriconoscibile. Ha provato a strafare, ma il risultato è che non ha ottenuto nulla facendo il gioco degli avversari. Pochi alibi, molte colpe. Come analizza La Gazzetta dello Sport sembrava svogliato, in una di quelle notti nelle quali di solito si esalta stavolta è stato completamente annullato. Pochi movimenti in campo e atteggiamento sbagliato verso la squadra. Quasi egoista. Dov'è il campione? No, stavolta non c'era.

ASSENTE - E' mancato lui, a una Juve già in difficoltà. Quando Fabio Paratici aveva piazzato il colpo CR7 pensava - e sperava - che il portoghese facesse la differenza in Champions, aiutando la squadra ad alzare al cielo quella coppa che manca dal 1996. Anche perché in campionato le cose andavano già bene, Cristiano deve fare la differenza in Europa. Come Mbappé, tanto per nominare un altro numero sette. Stavolta però la differenza è netta: Kylian ha sbancato il Camp Nou quasi da solo, Cristiano è stato un fantasma al Dragao.

Ronaldo nasconde un problema della Juve: lui è sempre decisivo, ma per Pirlo diventa un pericolo
RIBALTONE - E così la Juve, tenuta a galla dal gol di Chiesa, dovrà provare ancora a ribaltare un ottavo di finale per la terza volta negli ultimi tre anni dopo quelle con Atletico Madrid e Lione. Tra tre settimane - la gara di ritorno è in programma il 9 marzo - servirà una vera e propria impresa. E Cristiano non potrà più permettersi una serata come quella di ieri. Perché per costi e prestigio, nelle notti di Champions è lui che deve dare la scossa a tutta la squadra. E' il migliore di tutti? Sì, ma adesso deve dimostrarlo. Ancora, di nuovo. Per trascinare la Juve in Europa.