Non c'è pace in casa Juventus.
Nemmeno il tempo di godersi l'ennesima vittoria nel derby di Torino e festeggiare al meglio il centenario di proprietà della famiglia Agnelli che la Vecchia Signora si ritrova a dover fronteggiare un nuovo caso extra campo, dopo la precedente positività all'antidoping di Paul Pogba.
Il coinvolgimento di Nicolò Fagioli nello scandalo scommesse che sta travolgendo il calcio italiano, ma non solo, arriva come un fulmine a ciel sereno e porta adesso Massimiliano Allegri a ritrovarsi con la coperta ancora più corta a centrocampo, in totale emergenza.
In attesa della riapertura del mercato di riparazione a gennaio 2024 cosa fare adesso?
Dando per scontata la presenza da titolari nella zona nevralgica del campo di Locatelli e Rabiot restano ora come alternative i soli Miretti e McKennie (spesso usato anche da esterno). Davvero troppo poco in questo momento per rimanere sereni.

Szczesny salva la Juve, tutto il resto è noia!
Se non ci si inventa qualche esperimento tattico, come quello dell'avanzamento in mediana di Danilo della scorsa stagione, sicuramente bisognerà cambiare il modo di giocare e forse anche lo schema tattico. 
Certo con un Berardi in più in rosa il passaggio al 4-3-3 sarebbe stato quasi scontato. 
Con l'attuale parco calciatori a disposizione invece bisognerà capire se Allegri avrà invece la voglia ed il coraggio di abbandonare il 3-5-2.
Di sicuro la rosa è sempre più corta a centrocampo e questi ultimi 2 mesi del 2023 nonostante l'assenza degli impegni europei saranno assai complicati da gestire.
Ogni assenza per squalifica o infortunio che colpirà la squadra bianconera da qui in avanti porterà ad una situazione di emergenza in cui sarà assolutamente fondamentale stringere i denti.
@stefanodiscreti