Le indagini sull'eredità della famiglia Agnelli proseguono, coinvolgendo anche l'amministratore delegato di Exor, John Elkann. Il suo team legale, composto dagli Avvocati Paolo Siniscalchi, Federico Cecconi e Carlo Re, ha rilasciato una dichiarazione in relazione al procedimento in corso a Torino. La vicenda suscita grande interesse e attenzione, poiché coinvolge una delle famiglie più influenti del panorama industriale italiano. La dichiarazione dei legali di Elkann potrebbe gettare luce sui dettagli e sulle dinamiche di questo complesso caso ereditario.

Eredità Agnelli, le dichiarazioni del team legale
 

L’inchiesta in corso nasce da un esposto di Margherita Agnelli. L’esposto, di cui non si conosce ancora l’esatto contenuto, è l’ultimo di una lunga serie di iniziative giudiziarie che Margherita Agnelli ha esercitato da ormai venti anni in Italia e all’estero.

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Tutte queste iniziative hanno lo scopo di disconoscere sia le chiare volontà dell’avv. Giovanni Agnelli prima e di Donna Marella Caracciolo dopo sia, addirittura, gli stessi accordi sottoscritti dalla medesima Margherita Agnelli con la madre Marella nel 2004, accordi che le hanno permesso di beneficiare di un ingente patrimonio a valere sull’eredità del padre.

E’ utile sottolineare che Margherita Agnelli, ritenendo evidentemente critica e incerta la sorte delle attività imprenditoriali di suo figlio e della sua famiglia d’origine, ha deciso nel 2004 di monetizzare la sua parte, salvo poi cercare paradossalmente di beneficiare di un accrescimento patrimoniale ulteriore derivante dal successo del piano di rilancio della Fiat, al quale non ha contribuito in alcun modo, ma di cui, come madre, dovrebbe gioire ed essere orgogliosa essendone stato il figlio l’artefice principale.

Il metodo e gli obiettivi di Margherita Agnelli sono quindi sempre gli stessi: contesta tutto, arriva perfino a rinnegare gli accordi sottoscritti pur di non riconoscere le volontà dei suoi genitori, che anzi sono stati i primi ad essere accusati di condotte penalmente, civilmente e moralmente illecite.

In sintesi, c’è una mamma che perseguita, da più di 20 anni, in tutte le sedi giudiziarie, facendo anche ampia pubblicità sulla stampa, i suoi genitori e tre dei suoi figli, che non hanno altra responsabilità salvo quella di essere stati di essere stati gli unici ad aver assicurato alla nonna cura, assistenza e dedizione fino all’ultimo giorno. E’ quindi ovvio il dispiacere e il dolore personale per essere bersagli di accuse che hanno una simile provenienza.

Fino a questo momento tutte le iniziative di Margherita Agnelli non hanno avuto riconoscimento in alcuna sede giurisdizionale, sia essa penale o civile. La nuova vicenda giudiziaria ha essenzialmente la peculiarità che Margherita Agnelli non riveste la qualità di persona offesa dal reato essendo totalmente estranea all’interesse leso dalla contestazione per la quale si stanno svolgendo accertamenti. Si tratta, infatti, di una violazione fiscale, a nostro avviso del tutto insussistente per numerose ragioni di fatto e tecniche sulle quali non si entra perché le difese saranno svolte nelle sedi proprie.

E’ opportuno rammentare che in passato, sempre nell’ambito delle azioni intraprese dopo la morte dell’Avvocato Agnelli, anche Margherita Agnelli era stata indagata, in concorso con il suo allora avvocato svizzero, per un tentativo di estorsione denunciato dall’avv. Gamna, il quale aveva lamentato di aver subito forti pressioni per indurlo a rendere dichiarazioni a lei favorevoli nell’ambito della causa successoria, minacciando altrimenti una denuncia per evasione fiscale. Tale procedimento si è poi concluso con l’archiviazione. L’assunzione della qualità di indagato ha dunque ben scarso significato ed anche dal punto di vista tecnico non costituisce neppure un carico pendente.

Ben più importante è la certezza di essersi comportati correttamente ed avere la consapevolezza di non aver mai alterato i fatti in riferimento alla residenza di Donna Marella. E’ noto a tutti che Donna Marella risiedeva abitualmente all’estero sin dagli anni settanta ed ha mantenuto le sue abitudini di vita inalterate anche dopo essere rimasta vedova. Ed è noto anche a Margherita Agnelli e ai suoi legali che per anni, in tutti gli atti giudiziari, anche dopo la scomparsa di Donna Marella, hanno sempre indicato e confermato che Donna Marella era domiciliata in Svizzera. Del resto la difesa dell’Ing. Elkann sta svolgendo ogni opportuno approfondimento per dimostrare la calunniosità delle accuse rivolte da Margherita Agnelli a suo figlio.

In tale quadro certamente farraginoso da un lato – se non altro per il numero dei contenziosi messi in piedi da Margherita Agnelli e l’intreccio creatosi tra aspetti penali (secondo la difesa del tutto inconsistenti) e civilistici (anch’essi del tutto infondati) – ma pure banale e autoesplicativo nella sua pervicace reiterazione ed evidente strumentalità dall’altro, si ripone la massima fiducia nel lavoro degli inquirenti che non potrà che confermare la verità dei fatti.