Domenico Berardi pronto a dire addio al Sassuolo, dopo molti anni di apprendistato. L'esterno è stato anche, in parte, di proprietà della Juventus per un breve periodo, ma non se l'è mai sentita di compiere il grande passo e accettare la proposta del club bianconero che avrebbe voluto portarlo a Torino in giovane età. Un no secco che ha allontanato i bianconeri, ma che è stato poi rifilato anche ad altre squadre, in anni con pochi alti e molti bassi. Oggi il giocatore si è raccontato alla Gazzetta dello Sport, così:

NON PRONTO - "Io mister 50 milioni qualche anno fa? Non parlo di cifre, ma a quei tempi non ero pronto: per questo ho scelto di restare qui, e non sento di aver perso tempo. Adesso mi sento contento di me stesso: anzitutto perché sono più completo e non sono più una testa calda".

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IL GOL - "Non molti esterni offensivi (solo Ilicic e El Shaarawy, fra i «puri») hanno fatto più gol di me, il fatto è che segnare mi piace, ma mi piace di più aiutare la squadra: meno gol, più assist, va bene così. E comunque De Zerbi mi vuole più vicino alla porta e ha deciso che i prossimi rigori li tirerò io: spero di arrivare a 9-10". 

LA NAZIONALE - "Penso che la maglia azzurra sia l’ultimo passo per completare il mio cambiamento. Devo segnare e giocare bene: c’è concorrenza, magari non basterà, ma in queste tre partite ci proverò. Giocando come mi disse Mancini quando mi chiamò: “Libero di testa, non devi dimostrarmi niente”".

FUTURO - "Il primo obiettivo era definire il mio percorso di maturazione: fatto. Cambiare mi resta difficile, ma non mi spaventa più: lo farei. Il prossimo obiettivo è giocare in Europa, ma in un club dove io possa sperare di essere utilizzato tanto, se non sempre. Quella è la mia priorità".

MILAN O... - "Io interista? Se arriverà un’offerta, che sia del Milan o di un altro club, la valuterò con il mio club. E se sentirò che è la proposta giusta, da prendere al volo, stavolta al Sassuolo dirò: la prendo".