SQUALIFICA - "Provo un grande dispiacere per la vicenda che ha travolto Nicolò e la sua famiglia, perché è un bravissimo ragazzo, mite, semplice, molto chiuso e riservato. Forse anche questo suo carattere gli ha fatto vivere dentro questo terremoto che aveva dentro di sé e non confidava a nessuno. Forse, indirettamente, bisogna ringraziare anche Fabrizio Corona, se non avesse tirato fuori tutto questo marcio, chissà quando sarebbe uscito e con quale esito. Come in natura, per rinascere bisogna prima morire, come l'araba fenice e penso che Nicolò possa veramente rinascere, levandosi quei demoni che lo hanno tormentato finora".
PROBLEMA SCOMMESSE - "Non dobbiamo essere ipocriti, il problema scommesse esiste. Negli ultimi anni c'è stato un bombardamento assoluto a livello subliminale di quello che è il business delle scommesse, Questi ragazzi sono bombardati da messaggi tecnologici, telefonici, televisivi. La ludopatia è un problema sociale generalizzato, che colpisce giovani e vecchi, famosi e non".
RUOLO DEI PROCURATORI - "Siamo sempre stati vicini alla vita dei giocatori, anche dal punto di vista umano e familiare. Poi ovviamente c'è caso e caso, come in tutti gli ambiti. Troppo semplicistico generalizzare così. Quando prendi un ragazzo a 15 anni, non sei solo un agente che pensa il contratto, diventa il suo consigliere e amico. Ma non è detto che ti dica tutto, ogni caso è diverso. Dico sempre ai miei ragazzi: avete tanto libero e tanta pressione per la maglia che indossate, ma investite bene il vostro tempo libero".