Questa sera ci sarà il primo vero grande test della stagione per la Juventus che, ospiterà la Roma di Josè Mourinho all’Allianz Stadium. L’uomo più atteso è sicuramente Paulo Dybala, passato in giallorosso in questa sessione di mercato dopo 7 anni trascorsi all’ombra della Mole. A commentare quello che sarà il big match delle 20:45 è stato anche Giuseppe Falcao, figlio dell'ex campione della Roma, Paulo Roberto, il quale ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva a IlBiancoNero.com.
 
Che partita ti aspetti sabato, considerando anche gli infortuni delle due squadre e chi pensi sia favorita?

‘Mi aspetto la classica partita di fine agosto. Le squadre hanno subito molti infortuni ed è una gara imprevedibile. E’ chiaro che quando vai a Torino devi sempre avere un po' di timore, specie quando la Juve è un po' acciaccata e non è al top. E’ una gara in cui le squadre saranno a volte anche molto lunghe, una sorta di gara pre campionato e secondo me la vera stagione inizierà dopo la sosta di campionato. Gli ultimi giorni di mercato saranno utili a capire molte cose’.
 
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Pensi che Dybala possa esaltarsi maggiormente in un contesto del genere o al contrario, può avvertire più pressioni?

Penso che Dybala a Roma abbia trovato il suo habitat perfetto. E’ al centro del progetto ed è amato dal pubblico, qui può esaltarsi, rispetto alla sua ultima fase vissuta a Torino in cui non si sentiva in fiducia. Ora è ancora al 40% delle sue potenzialità’.
 
Credi che possa diventare col tempo un giocatore simbolo della Roma, come lo sono stati in passato prima tuo padre e poi Totti?

Pensare che possa diventare come Totti o come mio padre è quasi impossibile. Loro, insieme a Bruno Conti sono dei totem della Roma, però può diventare un calciatore importante. A Roma erano anni che non si vedeva un calciatore con questa qualità e con tanta intelligenza, si vede anche da come tocca la palla e da come la protegge. E’ un giocatore di un altro livello e solo il tempo potrà dirci se diventerà un simbolo. Dovrà anche vincere trofei importanti perché mio padre e Francesco hanno vinto uno scudetto per uno a Roma’.

Juve e Roma colpite da numerosi infortuni. Pensi sia solo sfortuna o c'è qualcosa che non va al livello di preparazione?

‘Credo sia un po' un discorso generale perché molte squadre hanno problemi. Penso sia dovuto al fatto che sono circa 3 anni che i calciatori non si fermano mai e sarà così anche quest’anno per via dei Mondiali. Diventa difficile stare sempre bene, sempre in condizione senza avere infortuni, poi è normale che rischi di farti male’.
 
Se dovessi scegliere un giocatore dalla Juve, chi prenderesti?

‘A me piace da impazzire Bremer. La Juve ha fatto un grande acquisto, ha bisogno di tempo per adattarsi perché ha sempre giocato a 3 ma è veramente un calciatore importante. Viene da un altro meccanismo di gioco ma è veramente forte, è quello che mi piace di più della Juventus’.

Che ricordi hai sull'episodio del gol annullato a Turone?

‘Non avendo rapporti con mio padre non ho mai avuto occasione di parlarne. Ne ho parlato però con Turone che, ho avuto ospite in trasmissione e anche con lo stesso Dino Zoff, il portiere della Juve di quei tempi. E’ innegabile come quello non sia fuorigioco e sia anche uno dei più grandi scandali della storia del calcio, così come l’episodio del rigore non dato a Ronaldo in quel famoso Juve-Inter. Rappresenta in parte il potere Juventus, rappresenta un certo tipo di calcio all’italiana, dove la Juve ha sempre avuto il suo grande potere economico e arbitrale. Lo si nota dal fatto che abbiano vinto 39 scudetti, perché in Italia domina dal punto di vista di potere politico e poi fanno figure barbine in giro per l’Europa. Deve far riflettere il fatto che in Italia vince e in Europa non vince mai'.

Con l'arrivo dei Friedkin, pensi che nei prossimi anni la Roma possa raggiungere il livello di Juve, Milan e Inter?

‘Per vincere serve anche il potere, non bastano i calciatori, in Italia si vince anche nei palazzi, questo è un dato di fatto. La Roma non è lontanissima da un punto di vista tecnico, lo è ancora dal punto di vista di potere politico'.

C'è qualcuno nella Roma o nel calcio attuale che ti ricorda tuo padre per il modo di giocare?

‘E’ molto difficile dare una risposta perché era un calcio diverso. Mio padre era un calciatore che sapeva fare un po' tutti i ruoli, era totale. A me fa impazzire Luka Modric e per alcune caratteristiche me lo ricorda, per il resto è difficile trovarne uno. In alcune cose anche Kakà poteva somigliargli, per la corsa e per la fisicità’.