L'attenzione si è concentrata anche sui risultati emersi dalle indagini condotte dalla Digos dopo la morte di Dede Belardinelli, un ultras interista ucciso durante gli scontri avvenuti il 26 dicembre 2018 prima di una partita tra Inter e Napoli. Si è discusso delle dinamiche interne della tifoseria, nonché dei presunti legami con la 'ndrangheta. In particolare, è stata evidenziata l'amicizia del capo della curva Marco Ferdico con Antonio Bellocco, precedentemente condannato per reati legati alla mafia, figlio di noti esponenti dei Bellocco di Rosarno e recentemente incluso nel direttivo della Nord, secondo quanto presentato alle autorità.
La vicenda giudiziaria
L'accusa principale nei confronti di Ferdico, contenuta nel capo d'imputazione numero 10, riguardava il suo presunto coinvolgimento nel traffico di cocaina. Si sosteneva che, in collaborazione con Francesco Lombardo, Ferdico acquistasse cocaina da fornitori sconosciuti, la ricevesse, la detenesse e la vendesse, trasportandola da Carugate a Brugherio. Si affermava inoltre che Ferdico intratteneva rapporti telefonici con altre persone per organizzare gli incontri e concordare dettagli come quantità, prezzo e luogo di consegna.
Cosa sta guardando l'ufficio Anticrimine
Durante l'interrogatorio della Commissione antimafia, sono emersi dubbi sui rapporti tra la curva Nord e la società calcistica, così come sulle attività collaterali alle partite, come i parcheggi, i bar e le attività di beneficenza. Sono state poste domande anche su Mi-Stadio, la società di proprietà di Inter e Milan che gestisce l'area circostante lo stadio Meazza. Nel documento relativo alla concessione, si sottolinea la necessità di rispettare gli obblighi previsti dalla legge, inclusi quelli riguardanti la lotta alla criminalità organizzata.
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