Giuseppe Pastore, giornalista, ai microfoni di Cronache di Spogliatoio ha parlato di Federico Gatti così: "Un altro episodio che riguarda Federico Gatti. E' il terzo episodio in poco più di un anno in cui rischia un po': pugnetto a Kvara con il Napoli, pugnetto a Djuric con il Verona all'andata e gomitatina o gomitatona a Folorunsho al ritorno, le immagini non chiariscono. Per nessuno dei tre è stato espulso e forse qui nemmeno lo era. Ma il discorso è un altro: di difensori cattivi è piena la letteratura anvhe in Italia, Materazzi, Chiellini, Mancini, all'estero non ne parliamo. Ma c'è secondo me un confine sottile tra la cattiveria e la debolezza mentale: secondo me Gatti è il simbolo della stagione della Juventus. Un giocatore non eccezionale, arrivato non giovanissimo a giocare titolare nella Juve, una laurea magistrale, che ha reso per un girone, sia lui che tutta la Juve, oltre i limiti. Lui ha anche segnato gol importanti e poi ha abbassato un po' la tensione. Forse non è un caso che ci sia il suo nome sul tabellino della gara più importante, contro l'Inter. Se non che questi eccessi. Questi tilt ripetuti di un difensore che secondo me soffre un po' la maglia della Juve, sono una spia di una tensione che sta prendendo tutta la squadra dopo il famoso pareggio dell'Empoli. Il confine tra cattiveria e stupidità, nel gioco, è sottile: questo ripetuto andare a cercare contatto, provocazione, gli sta già provocando qualche grana a livello anche di reputazione e di tranquillità personale. 

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E Trevisani aggiunge: "Gatti fa sorridere nella giornata in cui viene espulso Jovic per quella roba lì, sinceramente. E' la terza, quarta, quinta situazione così e non ha preso mai un cartellino. E Jovic per una risposta viene espulso".