Ciro Ferrara, da calciatore a opinionista e volto del nuovo Pressing. L'ex difensore della Juve ha raccontato la nuova stagione ai microfoni di Tuttosport, partendo dalla lotta scudetto: "Il nostro campionato è sempre molto difficile, anche se negli ultimi sette anni c’è stata molta differenza tra la Juventus e le altre squadre. Il campionato scorso è stato l’unico in cui c’è stato un testa a testa fino alla fine con il Napoli. Quest’anno poi alla Juve hanno rinforzato la rosa. Il che la fa entrare di diritto nelle prime 4-5 big europee".  
 
È arrivato Cristiano Ronaldo. Sarà lui l’arma decisiva per vincere finalmente la Champions? 
«Quando prendi Cristiano Ronaldo è chiaro che si alza l’asticella. Così come le aspettative. Però non è scontato che con l’arrivo di Cristiano ci sia la possibilità o la certezza di vincere. Specialmente in Champions, perché serve arrivare al top fisicamente nel momento clou e soprattutto tanta fortuna. In campionato ti puoi anche permettere qualche errore, perché sulla lunghezza chi è più forte vince. In Champions non ci possono essere errori. Se nella gara decisiva Ronaldo non è in condizione o ha un raffreddore, può anche andare tutto in maniera diversa». 
 
Mourinho in bilico: anche la Juve è interessata al suo futuro!
Però con uno come Cristiano la Juve non può che partire tra le prime tre favorite, se non la favorita.  
«Sarà una pressione in più che la Juventus avrà. Vedremo come riusciranno a gestirla. È chiaro che la Champions è l’obiettivo, così come è sempre stato uno degli obiettivi. Ma con una campagna acquisti così, questa volta lo è di più e i tifosi lo percepiscono». 
 
Finora, secondo lei, sta mantenendo le attese o si aspettava un Cristiano ancor più decisivo con i suoi gol? 
«No, io mi aspettavo questo impatto. Aveva bisogno di conoscere le difficoltà tattiche della Serie A. Rispetto a quello che siamo abituati a vedere magari non è il Cristiano Ronaldo che qualcuno si aspettava. Ma questo non dipende dal fatto che faccia o meno gol. Personalmente, non credo che il gol che non è ancora arrivato abbia molta importanza. Lui resta un fenomeno anche se non fa gol. Le sue prestazioni miglioreranno perché possono essere migliori di quanto visto finora». 
 
Cambiando reparto: in difesa è tornato Bonucci. Che annata prevede per lui, dopo tutto quello che è successo l’anno scorso? 
«Per Leo sarà una bella sfida. Vuole riconquistare un pubblico che lo aveva acclamato e osannato, prima che passasse al Milan. È stata una sua scelta, ma anche della società, sempre con l’idea di rinforzare la squadra per avere subito dei successi. Ma Leonardo è un ragazzo intelligente, si è visto anche da quanto dichiarato. Sa che per riconquistare lo Stadium dovrà fare delle grandi prestazioni». 
 
Sappiamo che il suo cuore batte anche per il Napoli. Che impressione le ha fatto in queste due prime giornate? 
«È partito molto bene. Certo, sarà difficile ripetere quanto fatto dal Napoli l’anno scorso. Le prime due giornate hanno dato segnali positivi perché ha vinto due sfide molto difficili, tra l’altro recuperandole dopo essere passato in svantaggio». 
 
È merito di Ancelotti? 
«Carlo non si discute: è un ottimo allenatore. Io l’ho avuto come compagno, in Nazionale, e come allenatore, alla Juventus. È una persona fantastica. Sono sicuro che a Napoli troverà l’ambiente giusto per esprimersi al massimo, ottenere dei grandi risultati e far rimanere il Napoli ad altissimi livelli».