IL RITORNO DI CONTE - "Il popolo napoletano adora Antonio, ma credo che il popolo juventino non possa smettere di amarlo. La stessa cosa vale per Antonio, che si è innamorato di Napoli, dei suoi tifosi, del progetto, ma che è legato alla Juve e a Torino. Mi fa venire in mente la canzone di Celentano, Storia d’amore. Racconta di un amore capriccioso, inizialmente respinto, dall’epilogo inaspettato. "E per farmi ingelosire, quella notte lungo il mare è venuta con te”. Il mare in questa storia è quello del Golfo di Napoli, la notte è quella della sua firma. Vedo molto romanticismo e poesia in questo incontro. Avremo tutti il batticuore, anche io. Il batticuore del tifoso".
DOPPIO EX - "Ho avuto il privilegio di essere parte di un Napoli che ha fatto la storia. Per come Napoli vive la passione per il calcio e per la propria squadra, il primo scudetto resta indimenticabile. Le vittorie sono tutte belle, impossibile fare una classifica. La Champions è il trofeo di maggior rilievo, ma vincere nella mia città a 20 anni è stato lo stesso incredibile".
LE VITTORIE - "Ho avuto il privilegio di essere parte di un Napoli che ha fatto la storia. Per come Napoli vive la passione per il calcio e per la propria squadra, il primo scudetto resta indimenticabile. Le vittorie sono tutte belle, impossibile fare una classifica. La Champions è il trofeo di maggior rilievo, ma vincere nella mia città a 20 anni è stato lo stesso incredibile".
L'ESPERIENZA DA ALLENATORE - "L’esperienza da tecnico è stata breve, mi ha fatto crescere e anche capire che non sarebbe stato il mio futuro. Per fare quel mestiere devi volerlo fortemente. Mi sono fatto un esame di coscienza: “è veramente quello che vuoi?”. Non era quella la mia strada, che ha imboccato una via diversa".
VLAHOVIC - "Lui va servito in profondità, fa più fatica quando deve legare il gioco. Ma alla fine è un attaccante straordinario che va sempre in doppia cifra".
RIVOLUZIONE GIOVANI - "È ciò che deve fare un allenatore. Farlo alla Juve è complicato, le ambizioni sono alte e pure le aspettative. Ricordo una frase di Vialli: “vincere alla Samp è stata una gioia immensa, farlo alla Juve una liberazione”. Il mio capitano aveva ragione: alla Juve devi sempre lottare per alzare trofei".