Tra le 39 vittime della strage dell'Heysel in quella maledetta serata di fine maggio del 1985, c'era anche un medico aretino di nome Roberto Lorentini. Il padre di quest'ultimo si chiamava Otello e avrebbe fondato l'associazione delle vittime dell'Heysel. Roberto nella tragedia di Bruxelles lasciava anche un figlio, Andrea, che nella vita è diventato un giornalista e in questi giorni di lutto per la scomparsa di Giampiero Boniperti ha lanciato via social un messaggio decisamente fuori dal coro:

"Leggo i vari post su Giampiero Boniperti. Soprattutto quelli di coloro che si battono assiduamente per la tenere viva la memoria dell’Heysel. Mi permetto loro di ricordare che il sig. Boniperti è stato uno dei principali oppositori di tale memoria. Oltre che di scarsa, per usare un eufemismo, vicinanza ai familiari delle vittime. È curioso che nei post, tranne alcuni rari casi, questo passaggio venga omesso. Esaltando, legittimamente, l’alto valore del giocatore e del dirigente che è stato Boniperti. Riposi in pace perché la morte va rispettata sempre. Ma la morte non può e non deve cancellare la storia. Infine mi auguro che lassù in Paradiso possa incontrare mio nonno Otello (scomparso nel 2014, ndr) e almeno di fronte all’Altissimo abbia il coraggio di chiedere scusa"