Chi si gioca tutto, chi si gioca tanto. Napoli-Juve non è una mai una sfida banale e lo è ancora meno oggi. Allo stadio Maradona si gioca un anticipo che vale molto, a breve distanza dal match di Supercoppa che ha visto invertire le sorti dei club: in crisi gli azzurri, lanciatissima la Juve. Una partita delicata, resa più “povera” dalle tante assenze, ma carica di significati. 

Come scrive il Corriere dello Sport: "La squadra campione d’Italia ha trovato il suo equilibrio rimettendosi nel solco della sua storia, la sua rivale invece quell’equilibrio l’ha perso. Probabilmente molto è dipeso proprio dalla Supercoppa, quando era stato il Napoli a creare le occasioni più nitide (il colpo di testa di Lozano sullo 0-0, il rigore di Insigne sullo 0-1), ma il trofeo era finito fra le mani di Pirlo. Quella sera, tutto è cambiato nella stagione delle due squadre. Dal 20 gennaio, dalla sua prima vittoria da allenatore, Pirlo ha dato forza e sostanza alla Juventus. Che non ha mai entusiasmato, ma ha sempre convinto e quasi sempre vinto. Tre giorni prima della Supercoppa, la Juve aveva perso lo scontro diretto con l’Inter, la partita col Napoli era una svolta. Da quel momento i bianconeri hanno giocato 7 partite fra la stessa Supercoppa, il campionato e la Coppa Italia, ne hanno vinte 6 e l’unico pareggio (0-0 nella semifinale di ritorno con l’Inter) è servito per qualificarsi alla finale, hanno sempre segnato (tranne in quella gara con i nerazzurri quando non servivano gol) e in 6 gare non hanno mai subìto una rete". Il Napoli all'opposto è crollato: delle 7 gare successive alla Supercoppa, il Napoli ne ha vinte 2, ne ha perse 3 e preso gol in 5 partite.