Dopo due partenze false, anzi falsissime, nel suo biennio Bis sulla panchina della Vecchia Signora, stavolta non può, assolutamente non deve, esser tagliato fuori dalla lotta scudetto dopo poche giornate. Sarebbe l’ennesimo fallimento da quando è tornato a Torino.
Le avversarie, chi più e chi meno, hanno cambiato pelle condizionate dal calciomercato più povero di sempre in entrata perché con l’avvento degli arabi e degli emiri nonostante cessioni a prezzi anche esagerati è davvero difficile portare in Italia dei veri top-player. Tanti buoni giocatori e buone promesse ma nessun vero campione a spostare gli equilibri.
Cantiere aperto anche in casa Milan dove la cessione a peso d’oro di Tonali ha finanziato l’arrivo di tanti buoni e giovani giocatori che spesso nelle rispettive precedenti squadre facevano panchina o non avevano trovato lo spazio che cercavano.
Le due romane appaiono sullo stesso livello dell’anno scorso con la Lazio che dovrà far fronte alla cessione di Milinkovic Savic ed al doppio impegno con la Champions League senza disporre di una rosa adeguata e la Roma che ha rimpiazzato la scommessa (persa) Wijnaldum con quella di Renato Sanches, senza un attaccante di livello e con il ritorno di Paredes che già alla Juve è apparso ampiamente nella fase calante della sua carriera.
In tutto questo contesto va collocata la Juventus, che al netto della partecipazione in Europa negata, si potrà concentrare su un unico obiettivo con una squadra che, nonostante le premesse di inizio sessione di calciomercato, è riuscita a resistere agli assalti a tutti i suoi gioielli e quindi si presenterà ai nastri di partenza con l’obbligo di giocarsi lo scudetto sino in fondo.
Qualsiasi altro risultato sarebbe un fallimento, l’ennesimo di Allegri.
@stefanodiscreti