VINCERE - "Noi iniziamo tutte le stagioni come se non avessimo vinto nulla in quella precedente. Questo (indica il Golden Boy Best President) è il primo trofeo di questa stagione e lo mettiamo in bacheca con la speranza che i nostri tifosi siano felici anche di questo trofeo. Ogni trofeo per me, comunque, è come se fosse il primo che vinciamo"
ISTITUZIONE - "Mi inorgoglisce essere il presidente della istituzione sportiva più grande del mondo. E nello stesso tempo è una grande responsabilità perché devo essere all’altezza della circostanze e della storia. Io non devo tradire i tifosi, che vogliono vincere sempre, ma vogliono farlo con i nostri valori che sono sacrificio e rispetto dell’avversario, così come solidarietà, abbiamo infatti anche una fondazione Real Madrid che opera in tutti i continenti e abbiamo aperto 400 scuole sociali. Il legame con i nostri tifosi è qualcosa difficile da spiegare, ma è qualcosa che sperimentiamo in tutto il mondo e questa connessione con loro è un valore".
ANCELOTTI - "È sicuramente il migliore allenatore per il Real Madrid, perché ci conosce da tanti anni. Conosce i nostri valori e li sa trasmettere ai giocatori. Questo lo rende l’allenatore perfetto. È difficile trovare un allenatore migliore di Ancelotti"
GIOVANI O TOP PLAYER? - "È la stessa soddisfazione, perché i primi sono grandi campioni, i secondi possono diventarlo. Prendiamo l’esempio di Camavinga, è arrivato qui a 18 anni, sta sbocciando e ha tutta la vita davanti a lui. Zidane, invece, era arrivato già campione e ci ha regalato la Champions di Glasgow con quel meraviglioso gol. Il Real deve essere sempre una mescola di tutte e due le categorie: campioni e giovani talenti. Adesso stiamo allevando molto giovani perché è sempre più difficile acquistare i campioni, perché le squadre non li vogliono cedere. Così abbiamo in rosa Vinicius Jr, Rodrigo, Valverde, Militao, Camavinga, Tchouaméni: avere così tanti giovani che giocano titolari è difficile, ma è bello vederli al fianco dei Modric, dei Kroos e di questi campioni. Insieme a quell’ambiente che si crea sul campo ci rende quasi imbattibili".