La partenza di De Ligt per la Juve "è un messaggio conciso e chiaro: un giovane talentuoso non crede più di poter realizzare tutto il suo potenziale a Torino". E' l'accusa, forte, lanciata da Forbes, che aggiunge: "un'accusa schiacciante per lo spreco mostrato dalla Juve, qualcosa che forse risale alla finale di Champions League 2017. È un incantesimo che ha incluso alcune decisioni sbagliate sull'allenatore, alcune mosse dolorose sul mercato e, infine, una serie di terribili prestazioni in campo".

Nella sua versione online, piovono dure critiche alla Juventus per l'operato degli ultimi anni, raccontato così: "Ora, ha venduto De Ligt al Bayern per 67 milioni di euro (68,64 milioni di dollari), circa 8 milioni di dollari in meno rispetto ai 75 milioni di euro (76,83 milioni di dollari) che la Juve ha pagato all'Ajax nel 2019. Perdere soldi con un giocatore del genere sarebbe stato impensabile al volta che si è trasferito in Italia, un altro fatto che si aggiunge alla sensazione che le ultime tre stagioni siano state completamente sprecate.

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Non sorprende quindi che De Ligt abbia deciso che il suo futuro sarebbe stato servito meglio altrove? La Juve sembra essere in un ciclo senza fine di cambiamenti di direttore sportivo, allenatori, difensori centrali e esterni, incapace di trovare la giusta combinazione in qualsiasi momento e ignorando la lampante debolezza a centrocampo per oltre quattro anni.

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Così ha deciso di chiudere la sua avventura italiana in favore del trasferimento al Bayern Monaco, squadra che come i bianconeri domina il proprio campionato ma che – soprattutto – sa come vincere anche in Champions League.

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Sono tutto ciò che la Juventus aspira ad essere, rendendo la decisione di Matthijs de Ligt comprensibile e allo stesso tempo un atto d'accusa schiacciante per la dissolutezza della Vecchia Signora durante i tre anni insieme".