IL RECORD - "È un'impresa e sono contento, perché è un giocatore formidabile e questo mi rende ancora più orgoglioso e felice di essere arrivato a giocare così tante partite e di condividere il record con uno come Chiellini".
SOMIGLIANZE - "È un esempio per le qualità morali che sa esprimere al di là di quelle tecniche. Incarna lo spirito di determinazione, sacrificio, volontà e lotta che sono requisiti fondamentali per essere un grande campione. Solo pochi, anzi pochissimi, possono farne a meno. Bisogna mettersi in testa che solo pochi eletti, gente come Pelé o Maradona, sono talmente superiori e potevano fare a meno di applicazione e costanza. Gli altri, e dico tutti gli altri, devono sempre unire il carattere alle qualità tecniche, altrimenti restano mezzi giocatori".
CON BONIPERTI - "Ahhh (ride), per molti giocatori quest'anno sarebbe stata dura. Sapete, all'epoca i contratti erano annuali, per cui rinnovavi sulla base del rendimento dell'anno prima. E Boniperti non faceva sconti a nessuno. Anzi sì, faceva lo sconto a se stesso sui nostri ingaggi Quest'anno ho patito molto una certa disorganizzazione difensiva. Abbiamo preso dei gol di cui non riesco a capacitarmi. Per me la prima regola è non prendere gol. Quella di mercoledì è stata una partita giocata in modo attento e il gol è stato incassato solo nel finale, con un rigore che, a mio parere, non c'era. Mentre ho trovato incredibile quello non dato per il fallo di Lozano su Chiesa".
I GIOVANI - "Chiesa mi sembra abbia lo spirito giusto e l'olandese in difesa è davvero forte. E poi vorrei vedere Dragusin. È forte? Allora buttiamolo dentro e vediamolo. Non ci deve essere paura nel mettere i giovani. In un momento di crisi economica il settore giovanile dovrebbe essere una grande risorsa da cui attingere, ma ci vuole coraggio e coerenza per poi farli giocare, questi giovani".