Gennaro Gattuso parla in conferenza stampa dopo la sconfitta contro la Juve: "Non siamo stati perfetti, abbiamo concesso due gol. Arbitro? Sto con Leo, sono con lui ma non ne voglio parlare. Voglio parlare della partita. Abbiamo giocato contro una grande squadra che a tratti ti dà la sensazione di non sudare nemmeno. Ci portiamo tante cose positive. Mancano sette partite più due di coppa Italia. Dobbiamo vincere per arrivare al nostro scudetto che è la Champions League".

ARBITRO - "Io sono un tesserato e non fa parte del mio stile. E' l'ottava volta che lo dico: il VAR è uno strumento che mi piace. Basta, bisogna usarlo e avere il coraggio di fermare la partita anche per tre minuti. Non so su che base hanno deciso di non darerigore. Non ne voglio parlare perché non voglio alibi. Ci può stare l'errore. Abbiamo fatto due errori che ci sono costati cari. Va bene così. Atteggiamento diverso tra noi e loro? Non sono cieco, prendo 30 mg di cortisone al giorno e me ne sono accorto. Da calciatore le ingiustizie me le volevo sbrigare da solo, dobbiamo essere più bravi a farsi rispettare. Mandzukic sembra uno che gioca al parco con gli amici ma quei calcetti, quelle piccole cose possiamo farle anche noi e crescere da questo punto di vista".

Verso Juve-Milan: alta tensione tra Gattuso e la dirigenza
FURTO - "Non mi sento così, mi sento come l'anno scorso. Questo è il settimo anno che il Milan non porta punti a casa con la Juve.C'è stato qualche errore arbitrali ma anche errori nostri. Potevamo limitare gli errori. Non è bello dire questo (che siamo vittima di un furto ndr)".

CORSA CHAMPIONS - "Eravamo che Cancelo avrebbe giocato. Sapevamo le qualità dei loro quinti. Conoscendo le loro qualità e la loro forza fisica ci siamo messi con due centrocampisti, mandavamo sempre Calhanoglu a prendere il loro vertice basso cercando di fare pressione più alta. Siamo stati bravi a palleggiare ma non siamo stati molto efficaci. Ci deve rimanere tanto di questa partita, siamo vivi. Dobbiamo riportare tante cose positive nelle prossime partite. Quando giochi con i più forti d'Italia viene fuori questo. Io ero preoccupato perché vedevo una squadra con poco spirito. Oggi abbiamo rincorso e battagliato. L'importante è che non manchi rabbia e voglia".

LANDUCCI - "Sono un uomo che porta grande rispetto. A fine primo tempo c'è stata una discussione tra lui e Cutrone. Gli ho detto che il calcio è una ruota che gira e che il calcio rispecchia la vita".

KESSIE' - "Sappiamo che giocatore è e che qualità ha. Penso che è stato uno che ha aiutato a tirare fuori una prestazione a livello di squadra. Ha i suoi meriti, io non ho nessun rancore né con lui né con Biglia. Hanno chiesto scusa, niente di nuovo. So cosa può darmi Kessié come giocatore e come uomo".

ROMAGNOLI - "Il rammarico è che quando fai prestazioni così devi riuscire a muovere la classifica e fare risultato. Ti dà convinzione. Oggi parliamo di un'altra sconfitta, abbiamo giocato contro una squadra fortissima. Hanno una rosa incredibile. Romagnoli? E' normale che fosse arrabbiato. Credo si sia arrabbiato anche per quel calcio che ha preso da Mandzukic. Credo che l'arrabbiatura si dimostra non solo alzando le mani ma anche giocando duri. La Juve in questi anni ci ha insegnato di non fermarsi mai, essere leali ma non cattivi. Se c'è una palla mezza e mezza va presa, vale tutto, poi a fine partita amici come prima. Non è un caso che la Juve non molla mai, è una caratteristica che fa parte del loro DNA e noi possiamo imparare qualcosa da loro".