La Gazzetta dello Sport dedica spazio al recente alterco tra Juan Jesus e Francesco Acerbi, con un'analisi critica delle azioni dei due difensori. Secondo il quotidiano milanese, Juan Jesus ha commesso tre errori nel modo in cui ha gestito la situazione, mentre Acerbi, se effettivamente ha pronunciato quelle parole, non può essere considerato un "bravo ragazzo". Inoltre, il CT Spalletti ha evidenziato l'importanza della questione morale in questa vicenda. 

Il pezzo sottolinea anche la natura dell'insulto nel contesto sociale. Non si tratta semplicemente di insultarsi reciprocamente, ma del momento in cui l'insulto diventa offensivo. L'articolo enfatizza che quando un individuo adulto utilizza determinati termini in modo dispregiativo, ciò riflette malvagità. Questo comportamento, secondo il giornale, qualifica la persona come razzista e omofoba, evidenziando la necessità di una maggiore consapevolezza e responsabilità nelle parole e nelle azioni.


Gazzetta su Juan Jesus-Acerbi


Juan Jesus replica ad Acerbi: 'In campo mi ha detto 'vai via ne**o', oggi ha cambiato versione'
"Tra domenica sera e ieri Jesus ha sbagliato tre volte - si legge -. La prima quando s’è limitato a confessare all’arbitro il fattaccio, la seconda, quando per stravincere da Re Magnanimo, ha preteso di assolvere l’eventuale peccatore dopo averlo denunciato, alias nascondere lo sporco sotto il tappeto, nel nome della vecchia regola mafiosetta "sono cose di campo". La terza ieri sera quando ha raccontato sui social, evidentemente stizzito dalle reiterate negazioni di Acerbi, quello che avrebbe dovuto dire la sera prima davanti alle telecamere".