Dall'editoriale di Luigi Garlando per Gazzetta:

"Il Barcellona è la migliore università per giovani, da Xavi-Iniesta, a Gavi e Pedri, a Cubarsi, 17 anni, e Yamal, 16, appena testati dal Napoli. C’entra la potente identità tattica, coltivata fin dalle giovanili, che consente ai nuovi un morbido inserimento in prima squadra. Vale anche per la scuola. Giusto dare opportunità ai talenti eccezionali, ma senza trascurare l’inclusione con i compagni. Non si diventa fuoriclasse fuori dalla classe. Ma è anche una questione di fiducia. L’interista Buchanan non è un bambino. Ha 25 anni, 9 più di Yamal, 5 più di Bellingham. Alle spalle: un campionato da titolare nel Bruges e 35 presenze in nazionale (Canada). Eppure, per ora, conta 27’ di campo in 2 presenze. Non poteva servire nel finale di Atletico Madrid-Inter per rialzare una squadra rattrappita dietro? Davvero è necessario un addestramento da astronauti NASA prima del lancio? Lo juventino Yildiz, 18 anni, nazionale turco, ha aspettato 16 giornate prima di giocare 2’ di Genoa-Juve. Il gol a Frosinone e qualche buona partita, 6 da titolare, lasciavano presupporre un’apertura di credito. Invece, nelle ultime 3, si è seduto in panca. Con l’Atalanta è entrato all’88’, come contro il Genoa. È tornato al punto di partenza. In Italia, paese di mammoni, la cova di un talento è infinita".