Juventus, la mossa di Thiago Motta per accendere Vlahovic e il retroscena dal riscaldamento
di
Marco Amato
Un pizzico di fortuna non guasta mai ma, come si suol dire, aiuta gli audaci, chi ci prova. E c’è stato tutto questo tra il primo e il secondo tempo di Genoa-Juventus, sponda bianconera. La fortuna di sbloccare il match con un episodio, l’ingenuo e sfortunato tocco di mano di Koni De Winter; l’audacia di Thiago Mottache dentro lo spogliatoio ha cambiato qualcosa che ha portato i suoi frutti. Cambi che sono evidenti dall’elaborazione delle posizioni medie dei calciatori fatta dalla Lega Serie A e condivisa attraverso il match report.
Genoa-Juve, cosa ha cambiato Thiago Motta
I campetti – nella foto in copertina -, mostrano come nel primo tempo la Juventus fosse schierata con un ordinato e ormai solito 4-1-4-1. Ciò che emerge, dai primi 45’, è la solitudine di Dusan Vlahovic che, infatti, tocca pochi palloni ed è spesso fuori dal vivo del gioco. Il più vicino è McKennie, mentre Nico, Koopmeiners e Yildiz troppo distanti.
Quello che cambia è evidente nei secondi 45’. Aumenta sensibilmente la densità intorno a Vlahovic con Nico Gonzalez e Koopmeiners pressoché attaccati alla punta serba e Yildiz qualche metro più vicino. Piccolo retroscena dal riscaldamento: Vlahovic e Nico Gonzalez svolgono gli esercizi con il pallone insieme, anche nei momenti di pausa continuano a passarsi insistentemente la palla. Alla ricerca della migliore intesa, quella che può far fare il salto di livello alla fase offensiva bianconera.