Niente opportunità, niente mercato. Cristiano Giuntoli lo aveva già detto in tempi non sospetti, ieri lo ha solo confermato: a gennaio la Juve può ingaggiare uno o più rinforzi solo di fronte a occasioni irrinunciabili, altrimenti può anche restare così com'è. Non è il momento, del resto, di imbarcarsi in operazioni economiche di dubbia utilità, se non addirittura rischiose in termini di influenza sul bilancio, ma in effetti non è nemmeno il caso di andare a modificare gli equilibri di una squadra che, nonostante tutto, ha dimostrato di essere un gruppo forte e unito, i cui membri condividono i giusti valori morali e la volontà di ridare il meritato lustro ai colori bianconeri. Senza dimenticare che, a gennaio, non è mai facile trovare il profilo tecnico perfetto.

CorSport - Alleanza Giuntoli-Allegri: 'Occhio a inserire nuovi giocatori...'
I nomi più chiacchierati - escludendo Teun Koopmeiners per il muro alzato dall'Atalanta - erano sostanzialmente due: Kalvin Phillips e Pierre-Emile Hojbjerg, centrocampisti con caratteristiche differenti tra loro ma individuati entrambi come possibili sostituti di almeno uno tra Paul Pogba e Nicolò Fagioli, rimasti inaspettatamente fuori dalla rosa di questa stagione. L'inglese del Manchester City, però, a livello tecnico non ha mai convinto fino in fondo Massimiliano Allegri, che preferiva il danese del Tottenham per il quale però c'era un altro problema, legato alla formula del trasferimento: gli Spurs, infatti, puntavano su un prestito con obbligo di riscatto, mentre la Juve insisteva sul diritto, non volendo considerare l'ipotesi della cessione di un giovane per potersi permettere un investimento pesante. 

Senza contare che entrambi, come probabilmente altri giocatori dello stesso rango, avrebbero premuto per avere un certo spazio in bianconero, nella stagione che porta verso l'Europeo, con il rischio appunto di andare a intaccare l'amalgama di uno spogliatoio che ha evidentemente trovato le sue certezze e ha saputo valorizzare al meglio i propri punti di forza. Infine c'è un terzo tema da tenere presente: i "nuovi acquisti" la Juve sembra averli già in casa, rispondono ai nomi dei tanti giovani - Kenan Yildiz in primis - che aspettano solo di avere un po' di spazio per spiccare il volo, al fianco di altri giocatori - vedi Daniele Rugani - che sanno attendere la loro occasione in silenzio e, quando ce l'hanno, non deludono mai le aspettative. La Juve, in sostanza, funziona così com'è, senza bisogno di cambiarla. E allora questa volta c'è da credere che Cristiano Giuntoli non si rimangerà quando detto. Piuttosto lavorerà in vista dell'estate, quando sarà tutta un'altra storia.