I MOTIVI DEL 'NO' - Come detto, la Juve aspetta la mossa di De Laurentiis, che però al momento non ha fretta di liberare Giuntoli. Il dirigente è stata una scommessa vinta dal numero uno del Napoli. Vederlo andarsene a una diretta concorrente, nonché rivale numero uno, scrive il quotidiano, sarebbe un affronto per il presidente.
'Giuntoli in stallo': la Juve lo aspetta ma De Laurentiis non vuole rinforzare la rivale
Si prolunga l'attesa per capire quale sarà il futuro di Cristiano Giuntoli, che fosse per lui, avrebbe già fatto le valigie per Torino. E viceversa, visto che la Juve, da tempo, ha scelto l'ex Carpi per ripartire e ricostruire un progetto vincente. Tra le due parti però, c'è il Napoli e soprattutto Aurelio De Laurentiis. Il direttore sportivo e il presidente sono ormai (quasi) irreparabilmente lontani, scrive il Corriere dello Sport. L'unico legame è quel contratto fino al 2024, firmato nel 2019. Per congedarsi, Giuntoli ha bisogno di una risoluzione o presentare dimissioni che andrebbero accettate da De Laurentiis.
I MOTIVI DEL 'NO' - Come detto, la Juve aspetta la mossa di De Laurentiis, che però al momento non ha fretta di liberare Giuntoli. Il dirigente è stata una scommessa vinta dal numero uno del Napoli. Vederlo andarsene a una diretta concorrente, nonché rivale numero uno, scrive il quotidiano, sarebbe un affronto per il presidente.
I MOTIVI DEL 'SI' - Dall'altra parte, Giuntoli si affida al fattore "riconoscenza", visti i tanti anni trascorsi nel capoluogo campano. D'altronde, dopo mesi complicati nel 2021, il rapporto tra i due era tornato ottimo e parte del merito per lo scudetto vinto è ovviamente del ds. In più, il Napoli si sta già muovendo per sostituire Giuntoli. Da Pietro Accardi, attualmente all'Empoli a Ciro Polito, cresciuto in famiglia, nel Bari. Magari, quest'attesa è dovuta anche a questo.
I MOTIVI DEL 'NO' - Come detto, la Juve aspetta la mossa di De Laurentiis, che però al momento non ha fretta di liberare Giuntoli. Il dirigente è stata una scommessa vinta dal numero uno del Napoli. Vederlo andarsene a una diretta concorrente, nonché rivale numero uno, scrive il quotidiano, sarebbe un affronto per il presidente.
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