" ‘L’Azzurro ci unisce’, lo abbiamo urlato al cielo di Londra. Finalmente tutti insieme, con orgoglio e un forte un senso di liberazione, dopo oltre un anno e mezzo doloroso.
Ho scritto insieme, perché niente come l’Azzurro riesce ad unirci superando ogni campanilismo. Un colore che comprende tutti gli altri e sprigiona passione, quella che ha fatto battere all’unisono i nostri cuori in un mese di intense emozioni.
Si dice sempre che quando gioca la Nazionale si ferma il Paese: non è vero!
Perché quando giocano gli Azzurri, il Paese si muove eccome. Avvolto, e coinvolto, in una frenetica eccitazione che ci riporta alle cose belle della vita, senza il timore d’arrossire. E quindi eccoci di nuovo davanti al televisore con le famiglie riunite o con un gruppo di amici, le bandiere alla finestra l’inno che risuona dai balconi, poi le urla, i boati e i clacson per le strade. Tutto questo per sostenere gli Azzurri in un fantastico percorso vincente e, allo stesso tempo, per sentirci noi stessi protagonisti di un importante pezzo di storia popolare.
Questa Nazionale è entrata nella storia e lì rimarrà per sempre. Perché quello che ha compiuto, nel momento e nel modo in cui lo ha fatto ha reso onore al nostro Paese e fieri gli italiani. Questa Nazionale è l’Italia perché si sacrifica, ride, piange, lotta, cade e si rialza. È la Nazionale di tutti, nessuno escluso. È la Nazionale che ci piace tifare perché ci rappresenta, un gruppo unito capace di superare le difficoltà sempre col sorriso sulle labbra.
E allora grazie Azzurri, grazie a tutti gli italiani. Insieme abbiamo vinto il secondo Campionato Europeo della nostra storia".