GIOCARE NELL’AJAX - “E’ una cosa speciale, a partire dallo stadio: un’arena fantastica. Ovviamente, quando arrivai all’Ajax, ne conoscevo la storia, le vittorie, e nonostante il tempo fosse passato, erano rimaste intatte tante cose. Noi difensori facevamo gli stessi esercizi di centrocampisti e attaccanti: devi davvero cercare di saper fare tutto in campo, non è un modo di dire”.
GIOCARE NELLA JUVE - “Un altro passo in avanti nella carriera. Arrivai l’anno dopo la risalita dalla B, un periodo difficile. Ma sono orgoglioso di aver fatto parte di questa storia, lì iniziammo a costruire qualcosa. Cosa significa la Juve? Beh, è una leggenda”.
DE LIGT - “Se spenderei 80 milioni per lui? Se li avessi, sì. Ora faccio il vicepresidente e il direttore sportivo dello Zlin, ma non abbiamo tutti quei soldi. E’ giovane e non ce ne sono tanti in giro in quel ruolo, e poi ha enormi margini di miglioramento. Mi piacerebbe vederlo in bianconero, dove potrebbe imparare tanto, al fianco di Bonucci e Chiellini. Del resto, l’Italia è la patria della difesa: soprattutto sul piano della tattica”.