La storia di Paolo Faragò ha fatto il giro di web e giornali: arrivato a Bologna il calciatore ha scelto la maglia numero 43. Il motivo? Guccini, le sue canzoni, un omaggio al “civico” di via Paolo Fabbri, album e icona e indirizzo fisico della gioventù bolognese del cantautore. Che a Gazzetta racconta: «In passato altri due calciatori avevano dichiarato pubblicamente di apprezzare le mie canzoni: uno che giocava nell’Inter, che venne anche a un mio concerto, e l’altro nel Pescara. Poi Zoff: nel suo libro racconta che ascoltava sempre le mie canzoni. Ma che uno mi dedicasse il numero di maglia, beh, questo sinceramente è un inedito. Mai nella vita avrei pensato una cosa così...».

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Ci conferma la sua simpatia per la Juventus?
«Sì: ho sempre avuto una simpatia lontana per Platini. Da anni, ogni partita della Juve la guardo. Ho visto anche la vittoria sull’Inter dell’altra sera. A Bologna non amano molto la Juve? Spesso mi sento col mio amico Giorgio Comaschi, tifosissimo del Bologna. Quando la Juve vinse col Barcellona, mi disse: “Eh dai, ma loro giocavano larghi...”. Ora, io, ogni volta che il Bologna perde chiamo Comaschi: “Come mai avete giocato così larghi?”».