Sei milioni di euro. Il 5 novembre scorso, nel pieno della crisi dovuta all'emergenza Covid, la Regione Abruzzo ha stanziato un milione e 220mila euro annui per coprire la Convenzione con il Calcio Napoli, impegnandosi in un progetto quinquennale. No, la scena politica locale non l'ha presa bene: secondo quanto riportato da Repubblica, il primo atto di Sara Marcozzi, capogruppo grillina in Regione, è stato quello di inviare gli atti all'Anac e alla Procura dell'Aquila, che ha aperto un fascicolo sul caso. 

DUE MOTIVI ALLA BASE - La consigliera Marcozzi ha posto infatti due questioni: perché il Napoli è stato scelto senza bando nonostante si tratti di una spesa superiroe a 40mila euro? Poi: perché non c'è un progetto di promozione territoriale dell'Abruzzo alla base? Domande che per ora sono rimaste senza risposta, che si fanno sempre più pressanti anche a causa del momento storico che viviamo: "In piena emergenza Covid – ribadisce Marcozzi – con gli ospedali al collasso è incredibile che la Regione pensi al  Napoli. Sottraendo quel denaro a chi ne aveva bisogno".

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LA RISPOSTA - Il Governatore Marsilio non si è tirato indietro. Sempre a Repubblica, ha spiegato come le due spese abbiano chiare origini, e profondamente diverse: "Si trattava di fondi nella libera disponibilità della Regione, che arrivano dal rientro di prestiti fatti nell’ambito della programmazione Fas 2007-2013. Gli attacchi politici sono strumentali. Questa storia nasce a giugno quando De Laurentiis cercava un luogo dove fare il ritiro. Avevano pochi giorni per via del Covid. Mi chiama una mattina alle sette per capire se c’era possibilità qui in Abruzzo. Lo porto a Castel di Sangro e resta a bocca aperta: la mia è stata una decisione maturata nel giro di pochi giorni, il Napoli non poteva aspettare i tempi della burocrazia".