Heysel, il ricordo di Boniek
RICORDO- "Ricordo molto bene che oggi è il trentanovesimo anniversario di questa drammatica notte di Bruxelles. Non si può, non posso dimenticare. Il ricordo, negativo nonostante la vittoria sul campo, è dentro di me e ci resterà per sempre".
FINALE- "La tragedia mi ha colpito talmente tanto che decisi di donare tutto il premio partita alla fondazione a sostegno delle vittime. Sono stato l’unico giocatore a farlo, sebbene quella, avendo già firmato con la Roma, fosse la mia ultima partita con la Juventus. Noi quella partita non volevamo giocarla. Fummo costretti a uscire, ci dissero che il Liverpool e gli arbitri ci aspettavano. A quel punto sapevamo che non c’era una soluzione positiva. Se avessimo vinto significava che non ce ne fregava nulla dei morti, se avessimo perso che non li onoravamo. Una volta sul campo, da uomini, abbiamo deciso che l’unica nostra soluzione era vincere e ancora oggi sono strafelice che riuscimmo in quell’impresa. Mi dispiacque, anzi, che l’arbitro mi fischiò il calcio di rigore, perché avrei fatto gol".
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