TOTTENHAM - "Quando ci hanno segnato il primo gol sapevamo cosa sarebbe successo. Non dovevamo perdere il controllo. Siamo stati bravi a gestire il momento, per fortuna abbiamo sfruttato le due palle gol e abbiamo vinto in uno stadio mitico come Wembley".
CRISI E BUFFON - "Quest'anno per me c'è stato un momento chiave. Era la partita contro l'Udinese: abbiamo vinto 6-2, ma non ho segnato neanche un gol. Allora è arrivato Gigi Buffon a parlare dell'importanza dei valori di questo gruppo, perché vincere è fondamentale anche se non si fa gol. Mi ha detto: Gonzalo, un numero nove non è solo gol. Con Gigi ho un rapporto splendido: lo ammiravo da sempre, poter giocare con lui è fantastico. Dopo la gara di Wembley mi ha dato un abbraccio enorme. Meritava che andassimo avanti in Champions".
MONDIALE - "Vorrei esserci, deciderà Sampaoli. Io darò tutto, con Messi, Aguero e Di Maria ho già giocato durante la gestione Sabella. Di sicuro, vedere tutti felicissimi per il mio ritorno in nazionale mi riempie di orgoglio. Al Mondiale andiamo per vincerlo, è il sogno di tutti".
PROBLEMI - "Mi sono successe cose fuori dal campo che non si possono immaginare, cose assurde, non avete idea... mi hanno aperto gli occhi. Pensano che siamo robot: in realtà, succedono cose anche a noi come a tutti".
MESSAGGI - "Mi mandano 5 messaggi quando le cose vanno male. Mi tengo quelli, piuttosto dei 400 milioni di messaggi quando va tutto bene...".
FUTURO - "Dovrò decidere il mio futuro con mia moglie, ormai da anni sono in Europa. Però l'idea è rimanere qui. Mi manca comunque ancora tanto prima di decidere cosa fare".